L’ASTICE TORNA A POPOLARE IL MAR TIRRENO

Il pregiato crostaceo si era estinto quasi un decennio fa, a causa della pesca eccessiva. Alla Capitaneria di Porto di Vibo Marina, i risultati del progetto di ripopolamento promosso dalla Regione Calabria e finanziato dal Fondo Europeo Pesca (FEP)
17 giugno 2014
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VIBO VALENTIA MARINA - Il pregiato astice torna  a popolare il nostro mare. Un anno fa la Regione Calabria attraverso il Fondo Europeo Pesca (FEP) avviò il progetto di ripopolamento attivo. Che dopo 12 mesi ha prodotto buoni risultati.  Ma affinché il  numero dei crostacei  cresca e si consolidi, c’è bisogno della collaborazione dei pescatori, che in caso di recupero accidentale devono rimettere il carapace in acqua per permettergli di crescere  e di riprodursi. Sebbene la loro presenza sia stata accertata, è anche vero che potrebbero estinguersi come già avvenuto un decennio fa quando una pesca eccessiva causò la fine della specie. Oggi l’astice risulta ancora troppo piccolo. Per raggiungere dimensioni accettabili che la legge stabilisce in 30 cm ha bisogno di un altro anno. Fino ad allora, ha ammonito Roberto Minervini, dell’università della Tuscia di Viterbo, dipartimento biologia, la pesca e il commercio del pregiato carapace  sono vietati. I piccoli dell’astice, sono stati introdotti circa un anno fa  nello specchio d’acqua antistante Capocozzo, Sant’Irene, Vibo Marina, Pizzo, Capo Vaticano e Tropea. Ma il progetto, ha spiegato il  Presidente del Parco Marino Regionale Vincenzo Graziano, durante il convegno organizzato alla Capitaneria di Porto di Vibo Marina, mira ad un altro obiettivo: creare a Vibo Valentia, un allevamento di piccoli astici per la riproduzione e il ripopolamento della specie. 

 


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