A Locri il museo senza reperti: Reggio non li cede e il sindaco apre lo stesso (VIDEO)

Il nuovo spazio espositivo a Palazzo Nieddu sarà inaugurato il 7 aprile. Braccio di ferro tra il direttore del Marc Carmelo Malacrino e il sindaco Giovanni Calabresi
di Ilario  Balì
27 marzo 2018
14:04

Un museo senza reperti. Il prossimo 7 aprile la nuova galleria d’arte di Locri, allestita nei saloni di Palazzo Nieddu del Rio potrebbe presentarsi “provocatoriamente” con le teche vuote. Alla base della decisione del Comune un braccio di ferro con il museo di Reggio (Marc), diretto da Carmelo Malacrino, per il mancato trasferimento dei reperti preistorici rinvenuti nella Locride ma esposti in riva allo Stretto. E dopo una serie di rinvii dovuti a problemi burocratici, la dura presa di posizione del sindaco Giovanni Calabrese è clamorosa. «Malgrado le difficoltà – sostiene il primo cittadino – il museo verrà inaugurato sabato prossimo».

 


Il progetto scientifico prevede l’esposizione al pubblico di testimonianze sulla vita del territorio nell’età protostorica relative alle necropoli di Canale Ianchina nell’entroterra locrese, di Sant’Onofrio di Roccella e di Santo Stefano di Grotteria ed in età greca con le novità emerse a seguito di recenti scavi legati all’ammodernamento della statale 106. Le procedure, compreso un protocollo d’intesa siglato a Cosenza, sono state seguite congiuntamente dal Comune di Locri, dal direttore del Polo museale della Calabria Angela Acordon e dal direttore del Museo e Parco archeologico nazionale di Locri Rossella Agostino. Alla base della querelle, il mancato trasferimento dei reperti.

 

Intanto Malacrino non ci sta e, in una lettera aperta ai calabresi, respinge le accuse e si difende. «Può considerarsi vincente una strategia politica di “lancio del guanto di sfida? - afferma - Non sarebbe più opportuno immaginare soluzioni per agevolare i tanti visitatori del Marc che, dopo aver appreso l’eccezionale storia di Locri nel quadro più generale della Calabria antica, volessero proseguire il loro viaggio lungo il litorale ionico? Non porterebbe a Locri più turisti, e quindi più persone nei negozi, nei bar, nei ristoranti, negli alberghi? Invece di usare espressioni come “ci prenderemo tutto!”, non sarebbe meglio pensare di installare un desk informativo al museo reggino che possa spiegare come arrivare a Locri e, magari, creare un collegamento bus del tipo brillantemente istituito dal presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte?».


Ilario Balì

Giornalista
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