Protezione civile e non vedenti, insieme per abbattere le barriere

Successo a Castelsilano per il progetto “Noi lo facciamo. E Tu?”. Corsi di sopravvivenza e primo soccorso, ma anche sport estremi
8 agosto 2016
13:17

Abbattere ogni forma di barriera. Tutto ciò è stato possibile a Castelsilano, piccolo borgo di montagna, nel Crotonese, dove è stata realizzata la seconda edizione del progetto “Noi lo facciamo! E tu?”. L’evento promosso dall'Irifor e dall'Unione Ciechi di Cosenza, si è concretizzato con il supporto della Protezione Civile Regionale e di numerose associazioni di volontariato.

 


Per due settimane i 35 partecipanti, ragazzi e ragazze non vedenti o ipovedenti, accompagnati dalle loro famiglie, sono stati impegnati in corsi di sopravvivenza e di primo soccorso ma anche sport estremi.

 

«Per la prima volta – ha sottolineato il presidente dell' Unione Ciechi di Cosenza, Giuseppe Bilotti -  stiamo cercando di creare un modulo tecnico di allestimento di protezione civile che sia accessibile a tutti. Con il Dipartimento Regionale di Protezione Civile, guidato da Carlo Tansi,  realizzeremo un manuale  che sarà poi divulgato in tutta Italia. Uno studio che mira a garantire alle persone affette da disabilità, come ciechi e ipovedenti, l'accessibilità e la mobilità in piena autonomia».

 

L'intera collettivita' di Castelsilano è stata coinvolta nell'iniziativa.  Il Comune ha messo a disposizione  alcuni fabbricati per ospitare i partecipanti, mentre  47 abitanti del piccolo borgo montano si sono avvicinati al progetto per fare volontariato. Giovani che hanno partecipato in modo attivo a tutti i corsi che sono stati attivati, come il Blsd formato dal gruppo “Salvamento Academy” di Roma  per conoscere le tecniche di rianimazione e l'utilizzo del defibrillatore automatico. «Una bella iniziativa – ha commentato il sindaco di Castelsilano Francesco Durante - che ha permesso all'intera popolazione di conoscere da vicino le tecniche di primo soccorso . Siamo  contenti per la grande attenzione dimostrata dai nostri ragazzi».  Il campo è stato predisposto in un’area di 4000 mq con  il posizionamento  di tende da 8 posti letto, un’infermeria, servizi igienici, un tendone di circa 300 posti, una cucina da campo e tanti mezzi per il soccorso.

 

All'iniziativa hanno  aderito, inoltre, l’Avas, la Sam, l’Arcacalabria e altre associazioni di protezione civile. Una grande sinergia per  trasmettere un messaggio importante: soltanto con la formazione  dei cittadini e con la prevenzione si può agire con fermezza in caso di calamità naturali.

 

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