Rossetti e smalti, per un giorno il reparto di Oncologia di Cosenza diventa una beauty farm

L’oncologia estetica entra a pieno titolo nel percorso di riabilitazione: «È un progetto per riscoprire la bellezza, attraverso le varie arti, della mente e del corpo»

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di Redazione
31 marzo 2022
14:46

Palette, pennelli, specchi, rossetti e smalti: per un pomeriggio le stanze del reparto di Oncologia dell’Annunziata di Cosenza sono diventate il set, insolito, di una beauty farm. L’oncologia estetica entra a pieno titolo nel percorso di riabilitazione oncologica, in un progetto fortemente voluto dal direttore di Oncologia, Serafino Conforti, dalla dottoressa Angela Piattelli, referente regionale della Società di psico-oncologia che patrocina il progetto “Le settimane della Primavere delle donne” e dalla dottoressa Virginia Liguori, presidente dell’associazione  Oncorosa.

Sei giornate a tema che vedono protagoniste le donne che hanno vissuto l’esperienza spiacevole della malattia e tornano, proprio all’Annunziata, per vivere un percorso di rinascita  che «mira a far scoprire  - ha spiegato la dottoressa Piattelli -  l’ espressione creativa delle emozioni, a facilitare il dialogo interiore, a riprendersi cura del proprio corpo, a superare il disagio fisico e psicologico delle donne che, dopo l’intervento al seno, nella stragrande maggioranza dei casi, percepiscono il proprio corpo estraneo e menomato».


«Il tumore al seno avanzato – ha detto il dottore Conforti – con le moderne terapie può diventare una terapia cronica con cui convivere, per questo motivo bisogna considerare la qualità della vita tenendo in primo piano, come vera e propria cura, l’identità di ogni donna, in tutti gli aspetti. Il progetto è un percorso di bellezza, attraverso le varie arti, della mente e del corpo».

«Il progetto che abbiamo messo a punto con il coinvolgimento di tante professionalità della nostra città – ha aggiunto il dottore Conforti – ha obiettivo di prendersi cura della donna anche dopo i protocolli terapeutici – chirurgici, radioterapici e farmacologici – proprio perché sappiamo bene le patologie oncologiche recano anche sofferenza psichica e l’approccio alla cura deve essere necessariamente multidisciplinare e coinvolgere anche altre esperienze sensoriali».

Sei laboratori – montagnoterapia, estetica oncologica, armocromia, nutrizione, scritture e danza, gioielli e arte orafa -  gestiti da esperti qualificati che offriranno alle pazienti percorsi complementari di aiuto alle terapie tradizionali.

Un percorso di sperimentazione diretta che si articola in attività teorico-pratiche e momenti di confronto e condivisione dei vissuti personali, narrati nell’ambito dei gruppi.

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