I dati dell’Iss

Covid, per i non vaccinati tasso di mortalità 19 volte più alto rispetto a chi ha la terza dose

Il rischio ricovero è 9 volte maggiore, 20 quello di finire in terapia intensiva. Le reinfezioni aumentate con la diffusione della variante Omicron. Ecco tutti i numeri del report esteso dell'Istituto superiore di sanità (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Redazione
19 febbraio 2022
12:30

Sono 380 ogni 100mila le persone non vaccinate finite in ospedale a causa del Covid, 5 volte in più rispetto a chi ha completato il ciclo vaccinale da 120 giorni (84 per 100.000) e addirittura 9 volte in più rispetto a chi di dosi ne ha ricevute tre (41 per 100.000). Sono i dati diffusi dall'Istituto superiore di sanità nel report esteso, pubblicando all'indomani del monitoraggio settimanale che ha mostrato numeri in miglioramento circa incidenza e ricoveri

Se il tasso di ricovero è maggiore per i non vaccinati, ancor di più lo è il tasso di mortalità. Nel periodo che va dal 24 dicembre al 23 gennaio, infatti, Iss fa sapere che per chi non aveva ricevuto alcuna dose di vaccino è stato 19 volte più alto rispetto a chi aveva il booster (in quest'ultimo caso, ci sono stati 6 decessi ogni 100mila abitanti). Per quanto riguarda le terapie intensive, i ricoveri sono di 20 volte maggiori per i non vaccinati su chi ha avuto il booster.


L'efficacia del vaccino anti Covid

Quanto è efficace dunque il vaccino anti-Covid? In termini di riduzione del rischio nei vaccinati sui non vaccinati, lo è del 64% in chi ha ricevuto la dose booster nel prevenire l'infezione e del 93% sui casi di malattia severa sempre con il booster. Inoltre nel prevenire il contagio, efficacia al 63% nei 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 52% tra i 91 e 120 giorni, e 42% oltre 120 giorni; sulla malattia severa efficacia all'87% con ciclo completo da meno di 90 giorni, 89% da 91 e 120 giorni, e 83% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni.

Rischio reinfezione aumentato con Omicron

L'Istituto superiore di sanità fornisce anche dati reliti alle reinfezioni. Dal 24 agosto scorso al 16 febbraio 2022 segnalati 218.857 casi di reinfezione (3% del totale dei casi notificati). Nell'ultima settimana percentuale del 3,2%, in lieve calo sulla settimana precedente (3,4%). Dal 6 dicembre scorso, con l'inizio della diffusione di Omicron, è stato rilevato un aumento del rischio reinfezione (valori significativamente maggiori di 1) nei guariti da Covid-19 da oltre 210 giorni; nei non vaccinati o vaccinati con almeno una dose da oltre 120 giorni; nelle femmine rispetto ai maschi (dovuto a maggiore screening), nelle fasce dai 12 ai 49 anni e negli operatori sanitari. 

Incidenza più altra tra i ragazzi

Nell'ultima settimana il tasso di incidenza risulta superiore ai 1.000 casi per 100.000 abitanti tra 0-9 e 10-19 anni mentre in tutte le altre fasce d'età risulta compreso fra 250 e 1.000. Il rapporto esteso dell'Iss sottolinea però la decrescita dell'incidenza a 14 giorni in tutte le fasce, con una maggiore riduzione tra 0 e 19 anni. Complessivamente il tasso di incidenza a 7 giorni dei casi segnalati e dei ricoveri in tutte le fasce di età risulta in diminuzione da due settimane.

Età media dei contagiati 37 anni

Nel corso delle ultime settimane è stata registrata una diminuzione del numero dei casi segnalati, delle ospedalizzazioni e dei ricoveri in terapia intensiva, ribadisce l'Istituto superiore di sanità nel suo rapporto esteso. In leggero aumento nell'ultima settimana la percentuale di casi segnalati con stato clinico iniziale asintomatico, pari circa al 73%, rileva l'Iss mentre l'età mediana dei soggetti segnalati negli ultimi 14 giorni è pari a 37 anni, stabile rispetto alla scorsa settimana.

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