Ferma condanna

Sindacati e Comuni calabresi contro l’attacco russo in Ucraina: «La guerra non è mai una soluzione»

I segretari regionali di Cgil Cisl e Uil in una nota unitaria chiedono a istituzioni e società civile di mobilitarsi per ottenere una cessazione degli scontri. Anci Calabria annuncia che dai municipi verranno fatte sventolare le bandiere della pace accanto a quelle nazionale ed europea

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di Redazione
25 febbraio 2022
10:53
Una donna cammina tra i resti di un palazzo a Kiev - foto ansa
Una donna cammina tra i resti di un palazzo a Kiev - foto ansa

Sindacati e Comuni calabresi si schierano compatti contro la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. In una nota congiunta Cgil Cisl Uil Calabria esprimono la loro ferma condanna, ribadendo che un conflitto non può mai essere la soluzione. Stessa linea quella di Anci Calabria, il cui comitato direttivo si è riunito d’urgenza approvando un documento a proposito di quel che sta accadendo alle porte dell’Europa.

Cgil-Cisl-Uil Calabria contro la guerra

«La pace e il ripudio delle guerre devono essere la priorità dell'agenda politica italiana, europea e mondiale. Cgil, Cisl, Uil Calabria condannano in modo fermo l'aggressione militare iniziata contro l'Ucraina da parte della Federazione Russa». Inizia così la nota congiunta dei segretari generali calabresi Angelo Sposato (cgil), Tonino Russo(Cisl) e Santo Biondo (Cisl). «Non è mai la guerra - proseguono Sposato, Russo e Biondo - la soluzione: la soluzione sta nella diplomazia e dunque nel dialogo. Per questo parteciperemo a tutte le iniziative che si svolgeranno domani e nei prossimi giorni a sostegno del popolo ucraino nella guerra, fuori dal tempo, avviata dalla Russia. La nostra mobilitazione parte già oggi da Catanzaro, da un attivo unitario convocato per discutere sui temi della sicurezza sui luoghi di lavoro che, naturalmente, ha messo al centro delle attenzioni del Sindacato unitario i risvolti drammatici sotto il profilo umano di un conflitto, inaccettabile e incomprensibile, scoppiato alle porte dell'Europa. In queste ore drammatiche la nostra solidarietà va al popolo, lavoratori e lavoratrici dell'Ucraina».


«Senza remore chiediamo - sottolineano i segretari generali calabresi di Cgil, Cisl e Uil - a tutte le realtà della società civile di mobilitarsi per spingere le istituzioni internazionali, e in particolare l'Italia e l'Unione Europea, ad ottenere una cessazione degli scontri in atto e il ritiro delle forze russe da tutto il territorio ucraino, ad avviare trattative che risolvano i conflitti tra Stati nel rispetto del diritto internazionale tramite la diplomazia, il dialogo e la cooperazione e con un ruolo determinante da parte dell'Unione Europea che, superando le frammentazioni fra Stati e dando vita ad un sistema di sicurezza condiviso, deve essere in grado di esercitare un'azione risolutiva del conflitto in atto».

Il documento approvato da Anci Calabria

Il Comitato Direttivo di Anci Calabria, riunitosi d’urgenza sotto la presidenza del sindaco di Rende Marcello Manna, ha approvato all’unanimità il seguente documento: «L’articolo 11 della Costituzione Italiana ripudia la guerra come strumento per dirimere i conflitti e noi sindaci di Anci Calabria esprimiamo, convinti, la nostra ferma opposizione all’invasione da parte della Russia in Ucraina. Condividendo il tempestivo appello espresso dal Presidente Anci, Antonio Decaro, riteniamo che non è e non deve essere il secolo delle guerre, quello del terzo millennio. Auspichiamo che si intervenga affinché non si acuisca una crisi che ha già provocato vittime e avrà conseguenze nefaste sul popolo ucraino. Contro l'escalation militare in atto chiediamo che il Governo centrale, così come l’Unione Europea e l’Onu, svolgano un ruolo di distensione in questo drammatico momento. I diritti umani non si difendono con la guerra, poiché su di tutti si scaglierebbe il peso di una catastrofe umanitaria, oltre che di una crisi economica ed energetica di proporzioni incontrollabili. Moltiplichiamo, dunque, le iniziative di pace, facciamo sentire, forte e chiara, la voce di chi ripudia la guerra. Con questo spirito, nei prossimi giorni, faremo sventolare dai palazzi municipali il vessillo della pace accanto alle bandiere nazionale ed europea interpretando le sensibilità e le preoccupazioni diffuse nelle nostre comunità sull’attuale situazione di crisi internazionale».

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