Comunità montana 'Fossa del Lupo', nove condanne

Truffa e falso, si assentavano dal posto di lavoro per dedicarsi alle proprie vicende personali
di Gabriella Passariello
7 maggio 2015
16:51

Nove condanne per i presunti assenteisti accusati di truffa e falso ai danni della Comunità montana “Fossa del lupo”. Il Tribunale collegiale  di Catanzaro presieduto da Anna Maria Raschellà ha inflitto a Domenico Buttiglieri, 60 anni, di Palermiti; Elia Denarda, 60 anni , di Cenadi; Eugenia Fera, 60 anni, di Chiaravalle Centrale; Luciano Filod'oro, 62 anni, di San Vito sullo Jonio; Domenico Fiumara, 54 anni di Argusto;Renato Vito Pontieri, 60 anni, di Olivadi; Salvatore Sergi, 63 anni, di Girifalco; Giuseppe Tropea, 57 anni, di Chiaravalle Centrale ,un anno e 500 euro di multa, mentre Pietro Fruci, 54enne, a un anno e due mesi di reclusione. Il pm Vincenzo Russo ha chiesto in aula al termine della requisitoria in cui ha ricostruito i fatti del processo sette mesi di reclusione per tutti. Nell’inchiesta era stata coinvolta anche  Nicolina Orlando, 63 anni,  salvata, rispetto agli altri dal rinvio a giudizio deciso dal gup del Tribunale del capoluogo Abigail Mellace. Secondo le accuse, uno di loro si occupava di vidimare gli appositi badge che avrebbero attestato la presenza in ufficio dei colleghi, mentre gli altri potevano  liberamente andare in giro ad occuparsi delle loro faccende di natura personale. Ad Orlando e Fruci il pm titolare delle indagini Carlo Villani, aveva contestato anche  l’omissione in atti d’ufficio per violazione dei compiti di vigilanza assegnatigli dal segretario generale della Comunità montana: non avrebbero segnalato il comportamento illecito dei colleghi che risultavano presenti pur non trovandosi sul posto di lavoro, «procurando - scrisse il magistrato  nella richiesta di rinvio a giudizio - a se stessi e agli altri colleghi l'ingiusto profitto derivante dalla percezione di una retribuzione non commisurata alla prestazione effettivamente eseguita, con corrispondente danno a carico dell'ente pubblico». Uno stratagemma che si sarebbero reiterate per circa due anni  fino a quando non sono scattate le indagini della Procura. I legali Vincenzo Fulvio Attisani, Vittorio Ranieri, Domenico Cortese, Pino Pitaro, Francesco Galeota in sostituzione dell’avvocato Salvatore Staiano e Giovanni Canino, attenderanno novanta giorni, giusto il tempo che vengano depositate le motivazione della sentenza per ricorrere in appello.

Gabriella Passariello

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