Aeroporto dello Stretto, i cittadini vogliono chiarezza

Il prossimo 7 ottobre l’Associazione Ethos ha annunciato una mobilitazione cittadina davanti alla Prefettura per chiedere la modifica o la proroga del bando Enac in modo da garantire un’effettiva concorrenzialità.
di Riccardo Tripepi
4 ottobre 2016
13:24

Si avvicina il momento della verità per l’aeroporto dello Stretto. La messa in liquidazione della società che lo ha gestito fino ad oggi, la Sogas, soffocata da un passivo di oltre 9 milioni di euro, è stata sancita dall’ultima assemblea dei soci che ha indicato in Bernardo Femia, presidente dell’Ordine di Commercialisti di Reggio, il commissario liquidatore. Sarà lui ad interfacciarsi con il Tribunale Fallimentare a partire dalla prossima udienza già fissata per l’11 ottobre nell’ambito della procedura aperta dopo l’istanza di fallimento presentata dalla Procura della Repubblica.

 


Nominato il commissario liquidatore della Sogas


Appena un giorno prima scadranno i termini per la partecipazione al bando Enac per l’affidamento dello scalo e in città è altissima la preoccupazione per la continuità del servizio di volo, per il futuro dei lavoratori Sogas e per le stesse prospettive del Tito Minniti.
Tanto che il prossimo 7 ottobre l’Associazione Ethos ha annunciato una mobilitazione cittadina davanti alla Prefettura per chiedere la modifica o la proroga del bando Enac in modo da garantire un’effettiva concorrenzialità.


Secondo un’interpretazione che comincia a farsi largo in città il bando in scadenza potrebbe favorire l’acquisizione dello scalo da parte della Sacal che attualmente gestisce l’aeroporto di Lamezia e che potrebbe partecipare, così come ammesso dallo stesso presidente Colosimo, al bando dell’Enac del 10 ottobre.

 

REPORTAGE | Il crack della Sogas


Anche la giunta regionale del resto, per bocca dei suoi molti emissari e tra questi anche il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo, non ha fatto mistero di guardare con attenzione ad una prospettiva che abbia una gestione centrale di tutti e tre gli scali calabresi (Lamezia, Crotone e Reggio).


I cittadini di Reggio, però, vogliono chiarezza dalla politica e dai soci pubblici di Sogas, Regione, Provincia e Comune che devono rispondere della mala gestio passata ma che non possono lavarsi le mani adesso e devono indicare con chiarezza le strategie di sviluppo dell’aeroporto dello Stretto. Ad esempio su domande che riguardano il tipo di collegamenti che sarebbe garantito attraverso una gestione centrale degli scali e il futuro dei dipendenti attualmente occupati dalla Sogas.


Sarebbe un peccato mortale far arrivare in Consiglio regionale la proposta di legge sugli aeroporti della Calabria, che lo stesso governatore Mario Oliverio ha più volte annunciato, oltre i limiti di tempo necessari per affrontare con serenità la programmazione della futura attività.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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