Aggressione al centro ippico, il cordoglio del sindaco di Catanzaro: «Una vicenda che ha scosso tutti»

Abramo e il gruppo di Forza Italia hanno epsresso la propria vicinanza alla consigliera comunale Raffaella Sestito, sorella del 60enne morto in seguito alle ferite riportate nel pestaggio

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11 settembre 2021
15:06

«Sono profondamente addolorato e dispiaciuto per la scomparsa di Giuseppe Sestito in seguito alle gravissime ferite riportate per la feroce aggressione subita giovedì alla Valle dei Mulini». Così interviene questa mattina il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, commentando a caldo la morte di uno dei due uomini rimasti vittime del violento pestaggio avvenuto giovedì mattina nel centro ippico di Catanzaro.

Il primo cittadino ha voluto rivolgere il proprio cordoglio alla famiglia Sestito: «A Raffaella, con la quale stiamo condividendo un percorso da amministratori, e a tutti i suoi famigliari, invio un fortissimo e sentito abbraccio pur nella consapevolezza che questo dolore sarà impossibile da superare. Rivolgo una preghiera all’altra persona rimasta gravemente ferita e ancora ricoverata in ospedale in gravi condizioni, che spero possa salvarsi. Allo stesso tempo non posso che sottolineare la mia estrema fiducia nell’operato degli inquirenti, che sapranno fare piena luce su questa tristissima vicenda che ha scosso noi tutti».


Ha espresso il proprio cordoglio anche il gruppo di Forza Italia alla consigliera comunale Raffaella Sestito, sorella di Giuseppe: «Apprendiamo con sconcerto e dolore la notizia della morte di Giuseppe Sestito, fratello della collega consigliera comunale Raffaella, a seguito della tragica rissa verificatasi nei giorni scorsi al centro ippico Valle dei Mulini. Rivolgiamo le più sincere condoglianze alla famiglia per la grave perdita e ci stringiamo attorno al dolore di Raffaella in questo momento difficile. Al tempo stesso, non possiamo non esprimere la più ferma condanna a qualsivoglia forma di violenza, inaudita e senza senso, che, come in questo caso, ha causato la morte di una persona. Ecco perché, sulla dinamica di quanto successo, le forze dell'ordine sono chiamate a fare luce, nella triste consapevolezza che la famiglia non potrà più riabbracciare il caro Giuseppe».

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