Truffa da 800mila euro all'Agea: in stato di fermo avvocatessa di Locri

Cinque le persone destinatarie di misure cautelari su richiesta della Procura di Patti, nel messinese. Secondo l'accusa, l'associazione falsificava i titoli per ottenere i contributi dell'Agea
di C.I.
1 dicembre 2014
13:04

Patti (ME) - Tra gli anni 2008 e 2012 avrebbero percepito indebitamente dall'Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), circa 800 mila euro. Con l'accusa di falso e truffa Carabinieri e Gdf, coordinati dalla Procura di Patti nel messinese, hanno eseguito 5 misure cautelari personali. Ai domiciliari sono finiti Antonia Strangio, 40 anni, rappresentante unico e amministratore del Centro di assistenza agricola Unsic di Tortorici (Me) e Sebastiano Armeli 47 anni, veterinario e consigliere comunale a Tortorici, gestore dell' Unsic. Obbligo di dimora per Maria Natalina Strangio, 47 anni, avvocato di Locri (Reggio Calabria), titolare di diverse aziende, moglie di Armeli, Giuseppe Armeli, 31 anni, studente, fratello di Sebastiano, collaboratore dell'Unsic e titolare di diverse aziende agricole. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Mariella Marino Gammazza, 23 anni, ex collaboratrice dell'Unsic. I primi quattro, con altre 30 persone, sono anche indagati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falso ideologico commesso da privato in atto pubblico. Secondo le indagini degli inquirenti ''intorno al Centro di assistenza agricola Unsic di Tortorici sarebbe stata avviata un'associazione che, per istruire le richieste di contributi in assenza dei requisiti,  falsificava i titoli di possesso relativi a numerosissimi terreni, nell'assoluta inconsapevolezza dei legittimi proprietari''.

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