Arpacal, in Procura sfilano dirigenti e professionisti

Continuano le audizioni in Procura nell'ambito dell'inchiesta su presunti appalti irregolari. Tanti i nodi da sciogliere. Davanti al pubblico ministero l'avvocato Donato e il dirigente regionale Corroppolo
di Gabriella Passariello
27 gennaio 2016
16:07

Continuano a sfilare in Procura dirigenti e professionisti sentiti in qualità di persone informate sui fatti nell'ambito dell'inchiesta sui presunti appalti irregolari in Arpacal. Dopo le audizioni dell'ex direttore Vincenzo Mollace e Giacinto Ciappetta all'epoca dei fatti dirigente dell'Agenzia regionale per la protezione all'Ambiente, oggi sono in corso quelle di Salvatore Corroppolo dirigente del dipartimento regionale alle Politiche ambientali e dell'avvocato Valerio Donato chiamati a rispondere alle domande del sostituto procuratore Alessandro Prontera su un immobile di tre piani ubicato a Castrolibero, dove sarebbero dovuti sorgere i laboratori dell'Agenzia regionale per la protezione all'Ambiente. Un immobile costato 2milioni 152mila euro, oggetto di una gara annullata e poi ripescata con un solo concorrente, aggiudicatario del bando. La Efim finanziaria del gruppo Dodaro. Una vicenda che risale al 2009 con un bando bloccato nel mese di giugno 2010 dal professore Mollace, che aveva chiesto il parere di fattibilità all'avvocato Donato, uno tra i più noti amministrativisti in Calabria. Una decisione a cui si è giunti dopo un'attenta istruttoria. Il motivo? La naturale destinazione dell'immobile era per uffici pubblici e non per laboratori. E non è poco visto che l'oggetto del concorso era l' "acquisto dorsale laboratoristica". Ma c'erano anche altri parametri tecnici che non andavano. Si arriva però ad un cambio di rotta nel settembre 2010. Sotto la giunta Scopelliti viene nominata Sabrina Santagati, commissario biologico che decide, come primo atto dopo l'insediamento, di revocare l'annullamento del bando di gara, senza richiedere alcun parere tecnico, senza tener conto dell'analisi condotta da Valerio Donato, docente all'università Magna Grecia ed esperto nel settore, se non dopo aver fatto resuscitare il bando. Pareri che avrebbero comunque confermato aposteriori la fattibilità del bando, smentito il precedente stop. Bisognerebbe capire a questo punto quale sarebbe stato il parere più autorevole. Ma il vero problema dov'è? Il termine per chiudere l'aggiudicazione definitiva di gara era il 31 dicembre del 2010, scaduto il quale niente più finanziamento, niente più risorse a valere sui fondi Por 2000- 2006. E l'acquisto definitivo avviene il 3 marzo 2011, tant'è che 4 giorni dopo viene stipulato un contratto con un notaio di Cosenza. Gli oltre due milioni di euro erano stati anticipati dalla stessa Arpacal, che avrebbe poi dovuto ottenere quei fondi Por ormai sfumati. Una vicenda su cui la Procura di Catanzaro ci vuole vedere chiaro e che è costato un buco milionario alle casse della Regione al punto da non poter approvare i bilanci successivi. Ma oltre al danno anche la beffa. I laboratori dell'Arpacal non sono mai arrivati nella struttura di Castrolibero, che continua ad essere considerata non a norma per l'uso richiesto nonostante tutti i soldi spesi. In altre parole si spendono due milioni di euro a vuoto, visto che occorrerebbe almeno il doppio della somma per rendere fruibile un immobile dove al momento c'è solo qualche ufficio amministrativo che nulla ha a che fare con i tanto agognati laboratori.

 


Gabriella Passariello

 

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top