Aterp di Vibo: chiusa l’inchiesta, 16 indagati

Truffa, abuso d’ufficio, falso e turbata libertà degli incanti i reati ipotizzati. Indagato pure Pino Gentile, attuale vice presidente del Consiglio regionale
di G. B.
9 novembre 2017
23:09

Truffa aggravata, concorso in abuso d'ufficio, falso ideologico e turbativa d'asta.  Questi i reati, a vario titolo, contestati a 16 indagati per i quali il pm della Procura di Vibo Valentia, Benedetta Callea, ha chiuso le indagini preliminari. L’inchiesta riguarda l’acquisto della sede dell’Aterp di via Machiavelli a Vibo Valentia.

 


Questi gli indagati: Giuseppe Gentile, 73 anni, di Cosenza, ex assessore regionale, attuale consigliere regionale di Ncd e vice presidente del Consiglio regionale; Antonino Daffinà, 56 anni, di Vibo, ex commissario dell’Aterp di Vibo Valentia; del proprietario dell’immobile Nazzareno Guastalegname, 67 anniimprenditore di Stefanaconi; Giuseppe Maria Romano, 68 anni, di Tropea, ex direttore generale dell'Aterp;  Michele Montagnese, 72 anni, di Vibo, ex sindaco; Antonino Stagno, di San Calogero, imprenditore di 46 anni, socio di Guastalegname nell'acquisto del palazzo poi divenuto sede dell'Aterp; Emilio Minasi, 64 anni, di Cosenza; Luciano De Pascali, 59 anni, di Vibo; Giuseppe Raffele, 49 anni, di Serra San Bruno, ex direttore tecnico dell'Aterp (indagato per abuso d'ufficio e turbativa d'asta); Domenico Pallaria, 58 anni, di Curinga, direttore generale della Regione Calabria; Antonio Capristo, 58 anni, di Rossano; Nicola Barbuto, 70 anni, di Vibo (ex revisore dei conti dell'Aterp); Serafino Fiamingo, 41 anni, di Zungri; Giuseppe Pepe, 71 anni, di Vibo (ex revisore dei conti dell'Aterp); Nicola Bosco, 76 anni, di Vibo (ex revisore dei conti dell'Aterp); Vito Caglioti, 76 anni, di Soriano Calabro (ex revisore dei conti dell'Aterp). 

 

L’inchiesta è stata avviata nel 2015 quando la Guardia di finanza - oltre alla documentazione relativa a 32 assunzioni con contratti a progetto - aveva acquisito tutta la documentazione relativa all’acquisto, per la somma di 2 milioni e 800mila euro, della sede in cui sono ubicati gli uffici dell'Aterp. L’edificio era stato acquistato dall’Aterp guidata da Antonino Daffinà (in quota Forza Italia) quando già si sarebbe avuta piena consapevolezza, ad avviso degli inquirenti, che la legge regionale numero 24 del 2013 avrebbe di lì a poco soppresso l’Aterp di Vibo Valentia ed accorpato tutte le Aterp provinciali in un’unica azienda regionale. I soldi utilizzati per comprare la nuova sede dell’Aterp di Vibo provengono dal fondo ex Gescal (Gestione case per i lavoratori) che doveva invece servire – secondo l’accusa - a ben altri scopi. 

 

G.B.

Giornalista
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