È calabrese il prete delle chat a luci rosse VIDEO

Don Antonio, il prete di Taranto denunciato per chat a luci rosse e sesso a pagamento è originario del lametino
di Redazione
9 aprile 2015
09:58

Prometteva lavoro e soldi in cambio di prestazioni sessuali. Don Antonio, il prete di Taranto, che ha sconvolto la Puglia è originario di Curinga, paese del lametino. Lo scandalo è stato rivelato dal Corriere del Mezzogiorno. Don Antonio, sacerdote dell’ordine dei Carmelitani, parroco della chiesa del Santissimo Crocefisso di Taranto e priore provinciale dei carmelitani, è stato denunciato da un trentaduenne di Rovigo, Andrea B., ex cuoco, che accusa il prelato di chat erotiche su Facebook e Skype, scambio di foto intime e sesso a pagamento. Il giovane ha raccontato di aver conosciuto Don Antonio su Facebook “mi chiamava amore – ha dichiarato l’ex cuoco - diceva che gli piacevo e che ero bello e un giorno mi ha confidato di essere gay e di avere frequenti rapporti omosessuali con altri preti. Inizialmente mi ero illuso di aver trovato una guida spirituale che mi potesse aiutare, anche perché in quel periodo avevo dei problemi”.


Nella querela presentata dal giovane alla Procura ha dichiarato di avere “elementi di prova video e fotografiche”. “Mi chiedeva se conosco ragazzi giovani anche diciassettenni magri ben dotati – continua la denuncia”.



L’ex cuoco ha fatto poi denuncia al Tribunale Ecclesiastico pugliese. “Don Antonio era sempre collegato 24 ore su 24 – si legge nell’esposto - e mi prometteva un lavoro a Taranto”.


Sarà la Procura della Repubblica di Rovigo, dove il giovane ha esposto denuncia, ad occuparsi del caso e intanto l’ex cuoco ha annunciato di volersi costituire parte civile.

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