Caridi, resta in piedi l'accusa di associazione mafiosa

L'ex senatore di Gal è coinvolto nel maxiprocedimento Gotha che mira a ricostruire il sistema di governo degli affari illeciti a Reggio Calabria
27 marzo 2018
14:28
Antonio Caridi
Antonio Caridi

Resta imputato per associazione mafiosa l'ex senatore Antonio Caridi, tornato in libertà dopo la decisione di ieri del Tribunale del riesame di Reggio Calabria che ha anche riqualificato, ma solo per l'ordinanza e senza effetti sul processo, l'accusa in concorso esterno. Caridi è imputato nel processo denominato "Gotha" in corso davanti ai giudici del Tribunale di Reggio Calabria. Nel maxiprocedimento "Gotha" sono confluite cinque indagini ("Mammasantissima, "Sistema Reggio", "Fata Morgana", "Reghion" e "Alchimia") coordinate dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria.

 


L'inchiesta ricostruisce il sistema di governo degli affari illeciti a Reggio Calabria, attraverso una rete occulta, al cui vertice gli inquirenti pongono gli avvocati Paolo Romeo, ex parlamentare del Psdi, e Giorgio De Stefano, quest'ultimo già condannato in primo grado con il rito abbreviato il primo marzo scorso a 20 anni di reclusione. In abbreviato, complessivamente, sono stati condannati 34 dei 38 imputati.

 

Caridi, invece, è a processo col rito ordinario insieme ad altre 33 persone, tra le quali Romeo, l'ex assessore regionale Alberto Sarra, l'ex rettore del Santuario di Polsi don Giuseppe Strangio, l'ex presidente della Provincia Giuseppe Raffa e l'ex magistrato Giuseppe Tuccio. Il dibattimento riprenderà il prossimo 20 aprile. La pubblica accusa è rappresentata dal procuratore facente funzioni Gaetano Paci, dall'aggiunto Giuseppe Lombardo e dai sostituti Roberto Di Palma, Giulia Pantano, Stefano Musolino e Walter Ignazitto.

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