Fondi europei per acquistare bitcoins: sequestro beni da 370mila euro a Castrovillari

Il 53enne destinatario del provvedimento è accusato di malversazione a danno dello Stato ed autoriciclaggio. Avrebbe usato per fini personali i finanziamenti pubblici assegnati alla sua cooperativa 

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di Vincenzo Alvaro
18 agosto 2020
13:17
Foto d’archivio
Foto d’archivio

Distrazione per fini personali di gran parte dei fondi europei (POR Calabria FSE 2007 – 2013) concessi dalla Regione Calabria alla società cooperativa da lui rappresentata e gestita, impegnata nell’offerta di attività didattiche/formative a persone disoccupate e/o inoccupate della Provincia di Cosenza. È l’accusa mossa nei confronti di un 53enne di Castrovillari, S.C., nei confronti del quale la Compagnia della Guardia di Finanza di Castrovillari ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per equivalente di beni mobili, immobili e di criptovaluta (bitcoins) emesso dal G.I.P. del Tribunale di Castrovillari, su richiesta di questa Procura della Repubblica. Sul suo capo si configura l’accusa dei reati di malversazione a danno dello Stato ed autoriciclaggio.


L’attività eseguita rappresenta l’epilogo di una complessa attività di indagine espletata dalle Fiamme Gialle e coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott.ssa Angela Continisio. Le investigazioni svolte dai Finanzieri hanno consentito di raccogliere un grave quadro indiziario nei confronti dell’indagato. 



Di fatto, i finanziamenti pubblici assegnati alla cooperativa da lui rappresentata – quantificati in circa 370.000 € – una volta accreditati sul principale conto corrente bancario della cooperativa, venivano trasferiti su altri conti correnti societari, per poi essere utilizzati successivamente dal reo, a suo beneficio, per l’acquisto di bitcoins per il tramite di società aventi sedi all’estero (Malta, Panama, Repubblica Ceca ed Estonia), operanti in tali tipologia di transazioni finanziarie.


Dalle indagini è emerso che l’indagato acquistava con il danaro sottratto criptovaluta per un totale di 425,07 bitconis, ovvero valuta paritaria (attualmente il valore di 1 bitcoin è di circa 8.000 euro), decentralizzata e digitale le cui movimentazioni in acquisto e vendita si basano sui principi della crittografia, che ne rendono difficoltosa l’individuazione.


I sequestri svolti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Castrovillari hanno riguardato denaro presente sui conti correnti bancari dell’indagato, nonché cinque immobili di sua proprietà siti nei Comuni di Villapiana (CS), Castrovillari (CS) e Messina.


Attraverso l’agenzia di cooperazione giudiziaria Eurojust è stata interessata l’Autorità Centrale del Regno Unito per i profili transnazionali e per la raccolta delle informazioni in possesso della società statunitense P.LTD, con sede a Londra, che gestisce i dati dei clienti europei relativamente alle transazioni di moneta virtuale/bitcoins operate dall’indagato.

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