A Catanzaro storia di un diritto negato

Una ragazza disabile impossibilitata a frequentare la scuola perché la Regione non le garantisce un assistente socio-sanitario
di Manuela Serra
16 settembre 2016
11:07

Questa è la storia di un diritto negato. Di una ragazza disabile a cui non viene garantita compiutamente la possibilità di studiare dalla Regione. Di una giovane donna “prigioniera” della disabilità e ostaggio di una burocrazia priva di umanità. Le sue peripezie sono rese pubbliche dal deputato del Movimento Cinque Stelle Paolo Parentela: «All’alunna M.C., ragazza disabile che frequenta il liceo scientifico Siciliani di Catanzaro, è nuovamente negato il diritto all’assistenza sanitaria necessaria per garantirle la possibilità di frequentare la scuola e, quindi, godere del proprio diritto allo studio. Mi risulta che il Liceo Siciliani abbia già chiesto alla Regione Calabria, competente in materia, di garantire alla ragazza la presenza di un operatore sanitario oltre che dell’insegnante di sostegno».


Il problema fu superato lo scorso anno, a seguito del duro lavoro dell’avvocato Giulia Anna Pucci (legale della ragazza) e di una interrogazione parlamentare di Parentela, soltanto a partire dal mese di marzo ma con l’inizio del nuovo anno scolastico il problema si è ripresentato. A quanto pare le risorse economiche destinate all’assistenza della ragazza non sono sufficienti a garantirle la presenza di un operatore sanitario e la Regione tarda a definire l’istruttoria per l’anno 2016, che potrebbe consentire il reperimento dei fondi necessari all’assistenza della ragazza.



Il Cinque Stelle continua: «La Costituzione non garantisce soltanto il diritto allo studio, ma anche l’eguaglianza di tutti i cittadini. Per ora non è così, perché alle condizioni attuali lo Stato è incapace di garantire a M.C. di Catanzaro ed a tanti altri giovani calabresi il “superamento degli ostacoli di ordine economico e sociale”, come stabilito dalla nostra carta costituzionale. Si pensi che la ragazza, oltre all’assenza dell’operatore sanitario, denuncia l’assenza dei mezzi di trasporto che possano portarla a scuola. In pratica le si sta negando la possibilità di frequentare l’istituto”. Da qui l’appello all’assessore Roccisano: «Mi rivolgo all’assessore Roccisano, affinché affronti con efficienza e sin da subito il problema di M.C. e di tanti altri ragazzi disabili calabresi, a cui non può essere negato il diritto fondamentale allo studio».

 

Giornalista
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