Il comune di San Roberto accoglie nuclei familiari di rifugiati

Firmati ieri i primi due contratti d’accoglienza integrata del progetto “Sprar” nel paese reggino
di Redazione
27 luglio 2017
16:22
Comunità a San Roberto
Comunità a San Roberto

Il piccolo comune reggino di San Roberto ha aderito al progetto del Sistema di Protezione per i Richiedenti Asilo e Rifugiati, una iniziativa inquadrata in un percorso di dimensione nazionale che interessa l’accoglienza dei migranti e che è stata accolta con favore dalla parrocchia, dalle associazione e dalla cittadinanza.

 


Il progetto di accoglienza 

All’interno di quattro unità immobiliari locate nel centro del paese verranno ospitate alcune famiglie di profughi, parte delle quali ha già avuto modo di prendere possesso degli alloggi. Ciò viene realizzato in collaborazione con l’associazione COOPISA, che si occupa da anni di accoglienza in maniera professionale, puntando alla massima integrazione sul territorio calabrese. Un ambizioso progetto che permette di affiancare comunità locali a quelle dei migranti, affinché queste ultime diventino autonome e siano in grado di vivere nella nostra società.


L’iniziativa è particolarmente importante in un periodo storico caratterizzato dal continuo arrivo di richiedenti asilo con l’emergenza nord Africa ed oggi è un modello che fa scuola. A dimostrazione di come ci sia una alternativa realizzabile e replicabile al cosiddetto “business dell’accoglienza”.

 

“Il Comune di San Roberto – ha detto il Sindaco Roberto Vizzari - fa da sempre della solidarietà e dell’ospitalità una bandiera, ed ancora oggi vuole fare la propria parte. Crediamo profondamente nell'accoglienza e nell'importanza di dare un futuro a chi è stato meno fortunato e ha bisogno di speranza, guardando con intelligenza alla nostra storia e a i nostri compaesani, in passato costretti a emigrare in diversi Paesi europei e oltreoceano. Ricordare questa storia delle nostre comunità è un monito. Ecco perché bisogna lavorare insieme, e bene... Una accoglienza non fuori controllo, ma strutturata ed organizzata, che funziona con l’aiuto del terzo settore e della popolazione, accogliendo rifugiati o richiedenti asilo”. Un modello virtuoso che prevede tante attività che produrranno uno scambio reciproco con il territorio in una ottica di profonda collaborazione. 

 

“Queste famiglie ospitate nel nostro Comune – conclude il Sindaco - entreranno a far parte, a pieno titolo, della nostra comunità. Oltre all'accoglienza materiale, all'orientamento, verrà predisposto per loro l'insegnamento della lingua italiana , l'inserimento scolastico per i minori presso gli istituti locali, l'accesso ai servizi del territorio. Tutte le attività verranno seguite dal personale dell’associazione con un occhio particolarmente attento alla lettura interculturale degli eventi. Pensiamo che il dialogo ed il confronto siano decisivi, crediamo fermamente che il nostro paese possa vincere questa partita, grazie al cuore, alla generosità, alla bontà dei sanrobertesi, pronti a diventare un modello per gli altri”.

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