Cosenza e Rende

Rotatoria (nuova) da abbattere e ricostruire: pioggia di milioni ma la riqualificazione dell’area urbana non decolla

VIDEO | L'errore di progettazione dell'isola spartitraffico di Rende, punta dell'iceberg dell'immobilismo amministrativo che frena lo sviluppo e l'impiego dei tanti fondi a disposizione per nuove opere pubbliche

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di Salvatore Bruno
11 gennaio 2023
14:22

Non era necessaria la laurea in ingegneria civile per comprendere i macroscopici errori commessi nel progettare la rotatoria costruita in modo maldestro dal comune di Rende nel tratto della Statale 19 bis che incrocia Via Salvador Allende e Via Giovanni XXIII, adesso soggetta, dopo un lungo traccheggio, a lavori di demolizione e risistemazione. Senza costi aggiuntivi si affrettano a precisare dall'amministrazione, anche se le determine pubblicate sull'albo pretorio del municipio sembrano testimoniare il contrario.

Milioni a pioggia

L'intera vicenda è una cartina tornasole dell'inadeguatezza di una certa classe dirigente dell'area urbana nel gestire il fiume di risorse disponibili per realizzare quei progetti davvero in grado di incidere sulla qualità della vita dei cittadini, di cui da mesi trionfalmente qualche esponente politico dà conto, senza che poi questa mole di finanziamenti si trasformi in interventi concreti. Tra Pnrr, agenda urbana, Cis, contratti di quartiere, Fondi di Sviluppo e Coesione e chi più ne ha più ne metta, si è perso il conto dei milioni di euro che dovrebbero cambiare volto alla zona vasta intorno al capoluogo bruzio.


Opere sulla carta

E pure delle opere pubbliche annunciate e miseramente rimaste sulla carta come lo svincolo autostradale di Settimo, la piattaforma per la fermata ferroviaria di Montalto, il nuovo ospedale su cui ancora si dibatte senza arrivare alla fase di apertura del cantiere, il famigerato ecodistretto per il riciclo dei rifiuti, la bretella stradale di Cosenza parallela a Via Popilia necessaria per compensare la chiusura al traffico di Viale Mancini.

La politica del rattoppo

L'unica cosa che si percepisce è la politica del rattoppo adottata da qualche assessore con ambizioni di corto respiro, immortalata dall'immancabile selfie da pubblicare sui social. Ma nell'immediatezza... prima che una pioggia stagionale spazzi via la spolverata di bitume posata per coprire qualche buca. Per compiere un vero salto di qualità serve uno scatto di reni, serve imprimere un cambio di marcia pur nella consapevolezza delle difficoltà in cui si trovano ad operare gli uffici per le scarse risorse di personale, per l'incedere del dissesto o per le azioni della magistratura.

Manco la passerella

E serve stringere i tempi. Emblematico l'esempio della passerella di legno sul Busento andata a fuoco nel 2017. Mario Oliverio e Mario Occhiuto all'unisono ne preannunciarono l'immediata ricostruzione. Dopo cinque anni e mezzo stiamo ancora aspettando.

Giornalista
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