Crotone, la Procura della Repubblica sequestra un ecomostro

I quattro capannoni, formalmente ed apparentemente autorizzati per la lavorazione di prodotti agricoli, erano invece con grande probabilità destinati ad una futura trasformazione in tanti appartamenti con vista mozzafiato sul golfo di Crotone ed invidiabile ubicazione
di Giuseppe Laratta
12 gennaio 2018
14:38
(nella parte superiore le strutture sequestrate)
(nella parte superiore le strutture sequestrate)

I Carabinieri Forestale della Procura di Crotone hanno eseguito il sequestro preventivo di quattro capannoni non ancora ultimati, costruiti sulla sommità della collina in località Reina a Crotone. Il provvedimento è stato emesso dal Gip Michele Ciociola, su richiesta del PM Gaetano Bono, titolare delle indagini. “Con questo sequestro – indica un comunicato della Procura della Repubblica - la Procura assesta un altro importante colpo per arrestare l’ennesimo tentativo di speculazione edilizia nel territorio crotonese: i quattro capannoni, formalmente ed apparentemente autorizzati per la lavorazione di prodotti agricoli, erano invece con grande probabilità destinati ad una futura trasformazione in tanti appartamenti con vista mozzafiato sul golfo di Crotone ed invidiabile ubicazione, da rivendere a fortunati e facoltosi acquirenti: non a caso i lavori sono fermi sin dal 2010 e nessun intervento per attrezzare gli immobili è stato mai avviato.

 


Peraltro la loro mancata ultimazione rende ancora più indigeribile l’intervento edilizio, che ben si merita il nome di ecomostro, se si considera che non ci sono altri edifici intorno e dunque deturpa lo skyline della zona rompendo l’omogeneità del profilo caratterizzato dal susseguirsi ininterrotto delle dolci sommità delle colline. E, guardando l’orizzonte sia dalla SS106 sia dal mare, i quattro capannoni hanno l’effetto di un pugno allo stomaco”.

 

“Come già per l’intervento decisivo sul Marine Park Village di Punta Scifo – continua la nota della Procura - anche in questo caso è stato contestato il reato di lottizzazione abusiva compiuta con la complicità dei dirigenti comunali che nell’anno 2006 (con proroga nel 2010) hanno rilasciato un permesso di costruire omettendo di considerare che il progetto era privo del “piano di utilizzazione aziendale”, indispensabile per l’autorizzazione a nuove costruzioni in zona agricola”.

Nel registro degli indagati – conclude la nota della Procura della Repubblica di Crotone - sono stati iscritti i dirigenti comunali Stabile Gaetano (cl. 1955) quale responsabile del procedimento, e Vetta Sabino Domenico (cl. 1945) quale dirigente del settore 4 “pianificazione e gestione del territorio”, nonché BuonaccorsiI (cl. 1966) progettista e direttore dei lavori, e Fantasia Orlando (cl. 1982), Scalise Armando (cl. 1959) e Scalise Salvatore (cl.1968), titolari del permesso di costruire e committenti dei lavori”.

 

Giornalista
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