Visita istituzionale

«I magistrati in prima linea devono sentire la nostra vicinanza», Pinelli (Csm) a Catanzaro

Il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura in Calabria per incontrare i giudici e confrontarsi sulle priorità: «Personale insufficiente a sostenere i carichi di lavoro, lacuna che intendiamo colmare»

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di Luana  Costa
19 maggio 2023
12:50
Fabio Pinelli, vice presidente del Csm
Fabio Pinelli, vice presidente del Csm

Nella mattinata odierna, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm), Fabio Pinelli, ha effettuato una visita presso la sede della Corte d'Appello a Catanzaro ed ha avuto l'opportunità di incontrare i magistrati dell'intero distretto giudiziario. Accompagnato dal consigliere Maria Vittoria Marchianò e Antonino Laganà, Pinelli ha delineato le linee guida per l'azione del Csm, concentrandosi sulla necessità di migliorare l'efficienza e la credibilità del sistema giudiziario. In particolare, il vicepresidente ha dedicato attenzione alla questione della carenza di personale nelle strutture giudiziarie e ha presentato una road map per colmare questa lacuna e garantire un adeguato numero di magistrati.

«Noi dobbiamo recuperare l'efficienza del Consiglio superiore della magistratura - ha affermato Pinelli - per dare delle risposte ai magistrati, ai singoli territori tale che possano sentire che il Consiglio è vicino». Il vice presidente Pinelli ha illustrato la situazione degli organici. «Dobbiamo pensare che la pianta organica della magistratura attualmente è scoperta di circa 1524 unità. L'immissione di nuovo personale andrà semplicemente a colmare i congedi», ha aggiunto Pinelli. «Abbiamo una fotografia davanti che nel brevissimo tempo non consentirà un miglioramento. Per l'insediamento effettivo dei magistrati occorreranno circa 4 anni. Su questo punto - sottolinea Pinelli - abbiamo immediatamente aperto una interlocuzione con il ministero per suggerire la necessità di accorciare i tempi di insediamento dei magistrati».


Il vicepresidente ha poi tenuto a precisare la vicinanza del Consiglio al distretto giudiziario catanzarese: «Questa terra sappiamo tutti vive un livello alto di criticità e problematicità dovuto alla criminalità organizzata e quindi merita l'attenzione del Consiglio superiore della magistratura. Con i consiglieri abbiamo condiviso la necessità di dare un segnale di presenza in Calabria che vuole essere un segnale di vicinanza e di ascolto». «Noi siamo venuti qui - ha aggiunto ancora - innanzitutto per ascoltare quelle che sono le necessità del territorio e prendere nota delle necessità. Venire nei territori è l'inizio di un percorso di dialogo e il Consiglio superiore questo dialogo lo deve avere con tutti».

Soffermandosi poi sulla seconda linea guida che dovrà innervare l’azione del Csm, credibilità, ha aggiunto: «Noi dobbiamo essere credibili. Veniamo da una consiliatura difficile e complessa. Questa stagione deve considerarsi chiusa. Sono convinto che il Consiglio Superiore della Magistratura abbia in parte abbandonato la funzione propria la Costituzione gli aveva assegnato e che debba recuperare quella funzione che consiste nella amministrazione della giurisdizione. Il che vuol dire occuparsi prima di ogni altra cosa della vita dei magistrati nei loro uffici, delle loro condizioni professionali. Questo non significa non far sì che il Csm possa avere un respiro rispetto alla funzione del magistrato nella società, questa è legittima e va riconosciuta. Ma una visione che non si traduca in attività di esercizio della amministrazione e indipendenza ed autonomia del magistrato è una degenerazione in cui il Csm non deve più cadere». Il vicepresidente accompagnato dal capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha poi fatto visita alla nuova sede della Procura. Nel pomeriggio il Csm visiterà il Tribunale di Vibo Valentia e il distretto giudiziario di Reggio Calabria.  

Giornalista
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