Vibo, Michele Lico si dimette dalla presidenza della Camera di commercio

Il noto imprenditore è accusato di intestazione fittizia di beni al figlio Santo per eludere le disposizioni in materia antimafia. Recentemente era stato anche tirato in ballo da due pentiti
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di Redazione
10 aprile 2018
17:37

Ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente della Camera di commercio di Vibo Valentia a margine del consiglio camerale che, nella seduta odierna, ha approvato il bilancio consuntivo 2017, fotografando «un ente sano in grado di auto sostenersi e fornire nel contempo servizi di grande livello qualitativo». Michele Lico non è dunque più il responsabile del Cciaa vibonese affermando di aver «atteso il compimento dell’iter amministrativo dell’approvazione del bilancio per formalizzare una decisione che già da giorni avevo assunto e che solo per senso di responsabilità avevo rimandato proprio ad oggi».

 


Le motivazioni addotte da Lico hanno direttamente a che vedere con «i fatti ultimi che hanno riguardato la mia persona» che «per la mia storia personale e familiare di rispetto delle istituzioni e delle persone che sono chiamate a rappresentarle, non mi consentono serenamente di continuare a ricoprire un ruolo istituzionale che richiede legittimazione, autorevolezza e incondizionata credibilità che sento appartenere a me e all’Ente che fino ad oggi ho rappresentato».

 

Quindi «non senza tristezza, ma con la ferma consapevolezza di operare per il bene istituzionale prima ancora che per quello personale, rassegno oggi le mie dimissioni da presidente della Camera di commercio di Vibo Valentia, carica che mi onoro di aver ricoperto con trasparenza, dedizione e passione, con idee e progetti concreti per lo sviluppo di imprese e territorio e per la creazione di nuove e sempre maggiori opportunità soprattutto per i giovani».

 

«Il mio orgoglio - prosegue Lico - è quello di lasciare l’Ente in ottima salute, con un bilancio consuntivo in attivo nonostante i tagli del 50 per cento imposti e la riforma camerale che impone l’accorpamento. Ciò vuol dire che, sebbene con risorse limitate, siamo stati in grado di garantire comunque servizi di qualità, di dare continuità a progetti e di realizzarne sempre di nuovi, consolidando la fiducia di imprese e utenti verso l’Ente, che ha conquistato credibilità di interlocutore autorevole; tanto più in questi anni di crisi economica in cui ha saputo supportare l’innovazione e la competitività del sistema produttivo e del territorio, nell’ottica della trasparenza e della semplificazione. Per tutto questo abbiamo lavorato, rifuggendo da ogni autoreferenzialità e privilegiando, invece, sinergia e cooperazione, condivisione e inclusione. Un grazie sentito e affettuoso rivolgo, dunque, a tutti i Consiglieri, alla Giunta, al Segretario Generale, al collegio dei revisori dei conti, che nel corso dei miei mandati mi hanno sempre seguito e sostenuto con entusiasmo e fiducia, in un costante confronto chiaro e dialettico. Un grazie altrettanto sentito ed affettuoso rivolgo a tutto il personale camerale; alle Associazioni di categoria, alle organizzazioni sindacali, alle istituzioni tutte, al mondo del volontariato con cui abbiamo condiviso percorsi virtuosi di sviluppo integrato per il bene pubblico, la crescita delle imprese, il benessere della collettività».

 

Infine «ringraziamenti a tutti gli Organi di Informazione, per l’attenzione che ci hanno riservato, contribuendo a dare visibilità alla nostra azione, supportando il nostro caparbio impegno a valorizzare le energie positive e i tanti aspetti attrattivi della nostra gente e della nostra terra».

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