Discarica abusiva, otto denunce. Nei guai anche dirigenti di Calabria Verde

Conferivano rifiuti nell'alveo del torrente Cino al confine tra Corigliano e Rossano
di Salvatore Bruno
25 settembre 2017
19:03

I carabinieri forestali hanno posto sotto sequestro un’area del torrente Cino al confine tra i comuni di Corigliano e Rossano, adibita a discarica abusiva. I rifiuti sono venuti alla luce durante i lavori idraulici in corso nel torrente Gennarito di Corigliano Calabro, effettuati da Calabria Verde e inseriti nella programmazione post alluvione del 2015.

 


Tra le rocce ed il materiale sabbioso conferito sulle sponde del torrente Cino, sono emersi rifiuti urbani e speciali tra i quali pezzi di asfalto e carta catramata, frammenti di vetro, bottiglie di vario genere e natura, residui di vegetali, manufatti in plastica, materiale vario ferroso quali carcasse di autovetture, calcinacci, indumenti in disuso, alluminio e pezzi di eternit a significare che prima del conferimento non è avvenuta alcuna separazione del rifiuto.

La discarica era priva di nulla osta paesaggistico ambientale e senza autorizzazione per l’occupazione di demanio fluviale in zona sottoposta a vincolo paesaggistico. L’area interessata allo scarico ed oggetto della discarica abusiva, è individuata in attenzione PAI, Piano Assetto Idrogeologico, con rischio inondazione R4.

 

Tale attività oltre al sequestro dell’area, già convalidato dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, ha portato alla denuncia di otto persone, tra dirigenti regionali e di Calabria Verde, imprese e direttore dei lavori. Durante i controlli le ditte e i mezzi che hanno trasportato i rifiuti sono risultate sprovviste della prevista iscrizione all’albo gestori ambientali e pertanto non si ha contezza della tracciabilità dei rifiuti.

Giornalista
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