Doping a Cosenza: «Una rete per distribuire farmaci in società sportive»

Il procuratore Mario Spagnuolo in merito alla truffa sui farmaci dopanti: «Danni al Servizio sanitario nazionale per più di 700mila euro»
di Redazione
29 giugno 2017
12:14
Cosenza, doping
Cosenza, doping

Nuovi particolari sulla vicenda “truffa farmaci dopanti” a Cosenza. Gli arrestati, entrambi ai domiciliari, sono il farmacista Antonio Verre, 63 anni, e Aldo Tarditi, 67 anni, che dirige una società sportiva dilettantistica di ciclismo.

 


"Il farmacista aveva creato una sorta di rete, fatta di rapporti con diverse persone, che distribuiva farmaci nell'ambito di società sportive di tipo dilettantistico" ha detto Mario Spagnuolo, procuratore di Cosenza, nel corso della conferenza stampa seguita agli arresti. Il farmacista risulta già noto alle forze dell'ordine per fatti simili e la sua farmacia è stata definita dagli inquirenti "un vero supermercato di sostanze dopanti". "Fu portato in giudizio, ma poi il procedimento è finito con la prescrizione", ha detto Spagnuolo. "Il campanello d'allarme è stato lo smercio di un certo tipo di farmaci, oltre la media - ha detto ancora Spagnuolo - e questo ha fatto scattare le indagini".

 

Gli inquirenti hanno anche stigmatizzato come antisportivo l'utilizzo di simili sostanze. "C'e' un problema per la comunità, perché' c’è chi deve pagarsi i medicinali e qui abbiamo un farmacista che ha prodotto danni al servizio sanitario nazionale per più di 700.000 euro" ha detto Marisa Manzini, procuratore aggiunto di Cosenza. "Era dal 2010 che ci occupavamo di questi fatti - ha detto Manzini - ma l'inchiesta in questione e' partita recentemente. Uno degli assuntori di questi farmaci è stato squalificato e poi condannato a seguito di una gara sostenuta a Catania". Il sospetto della procura è che il traffico di farmaci dopanti sia molto piu' ampio di quello scoperto finora. (Agi)

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