Edilizia sociale, Laganà e Nucara si difendono davanti ai pm (VIDEO)

Hanno chiarito la loro posizione, fornendo la loro versione dei fatti
di Gabriella Passariello
13 marzo 2015
19:05

Hanno risposto alle domande dei pubblici ministeri  il dirigente generale  alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici Giovanni Laganà e il direttore generale del dipartimento al Personale Umberto Nucara entrambi indagati nell'inchiesta sulle presunte irregolarità nel bando di concorso sull'edilizia sociale . Laganà accompagnato dal legale Saverio Loiero del foro di Catanzaro davanti ai magistrati contitolari del fascicolo Domenico Guarascio e  Fabiana Rapino si è difeso dalle accuse di abuso di ufficio e falso ideologico per aver nominato una specifica commissione con il compito di visionare gli atti di valutazione delle graduatorie inerenti il primo bando di concorso, avvalendosi di componenti esterni all'amministrazione, bypassando la possibilità di utilizzare risorse umane disponibili all'interno della struttura regionale al solo fine di arrecare agli esterni un ingiusto vantaggio patrimoniale corrispondente agli emolumenti per  l'incarico espetato. E ha fornito la sua versione dei fatti in merito all'approvazione di un nuovo bando di concorso, che annullava il precedente, secondo le ipotesi di accusa collidente con gli interessi pubblici agevolando alcune imprese ed escludendone altre. Nucara, assistito dal legale Aldo Labate del foro di Reggio Calabria ha chiarito la sua posizione, difendendosi dall'accusa di abuso di ufficio per aver in concorso con i componenti la Giunta  targata Scopelliti, finiti anche loro sotto inchiesta , con distinte deliberazioni, proceduto al conferimento di incarichi dirigenziali  esterni a favore di Laganà, violando la legge,   trasferendo senza alcuna motivazione valida altri dirigenti di settore  in altri comparti, di fatto declassati, cagionando loro un ingiusto danno patrimoniale. Per Nucara quegli atti sono legittimi e le sue scelte sarebbero state coerenti con le disposizioni normative. Nell'avviso di garanzia di laganà compare anche il nome dell'ex assessore oggi vicepresidente del Consiglio regionale Giuseppe Gentile. Entrambi e Gentile, che non è destinatario di un avviso di garanzia,  in concorso morale e materiale, avrebbero procurato intenzionalmente un ingiusto vantaggio patrimoniale a due componenti esterni permanenti della Consulta tecnica preposta a vagliare gli atti di validità del primo bando poi annullato.


Gabriella Passariello


 

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