Fuscaldo, la lettera di Davide Gravina al sindaco Ramundo: «Si dimetta»

«Sotto l’aspetto politico - dichiara il leader di "Fuscaldo europea" -, l’attuale governo comunale si è “macchiato” di responsabilità grandi come le montagne che non possono essere né nascoste né sottaciute».

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di Francesca  Lagatta
24 novembre 2018
17:37

Davide Gravina, ex sindaco di Fuscaldo e leader di "Fuscaldo europea" lo aveva già dichiarato all'indomani dell'operazione Merlino, «dimettetevi tutti», perché seppur nel rispetto della presunzione di innocenza delle persone coinvolte fino al terzo grado di giudizio, a suo parere la cittadina altotirrenica ha subito un forte danno e politicamente meriterebbe comunque di voltare pagina.

 


L'inchiesta della magistratura, maturata nell'ambito della corruzione nella pubblica amministrazione, aveva portato all'arresto di 14 persone accusate a vario titolo, tra cui l'attuale primo cittadino, Gianfranco Ramundo, il vicesindaco e un assessore. Durante il periodo di carcerazione, durato 11 giorni, il Comune è stato retto da un commissario, ben presto mandato a casa quando il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha stabilito che Ramundo e compagni non solo potevano tornare il libertà, ma che potevano tornare ai loro incarichi istituzionali. Liberi anche tutti gli altri, fatta eccezione per il funzionario Michele Fernandez, che il Riesame ha spostato dalla detenzione in cella agli arresti domiciliari, poiché ritenuto figura centrale della vicenda giudiziaria.

Davide Gravina però non torna sui suoi passi, chiede di sciogliere il consiglio comunale e tornare subito ad elezioni. Stavolta la sua richiesta arriva mediante una missiva indirizzata direttamente al primo cittadino e, per conoscenza, al Ministro dell'Interno, al Prefetto di Cosenza, al presidente del consiglio comunale di Fuscaldo, ai consiglieri comunali, al segretario, nella speranza che possa essere anche dai cittadini fuscaldesi e dalle comunità fuscaldesi all'estero.

 

 

La lettera integrale

Egregio Signor Sindaco,

fin dalla data del 5 novembre 2018 il movimento politico “Fuscaldo Europea” ha avvertito la necessità ed il dovere di prendere una posizione sull’operazione “Merlino”, per evitare che nel paese potesse subentrare una discussione fuorviante e dannosa per la comunità.

Gli esponenti della Torre, proprio in quella data, hanno affermato testualmente “La Magistratura faccia il suo corso. No ad un clima forcaiolo. Fuscaldo ha bisogno di un nuovo governo”. Su queste direttrici -  per quanto riguarda l’operazione “Merlino” (la notizia dell’arresto del sindaco, del vicesindaco, di un assessore e di un dirigente del comune di Fuscaldo è stata pubblicata dalle maggiori testate giornalistiche e televisive nazionali) -, sono stati consumati tutti i passi politici dal nostro movimento.

Il 5 novembre, non possiamo nasconderlo, è successo un vero e proprio terremoto che è andato ben al di là dello spazio politico. Anche per questo motivo, in modo responsabile, si è scelta una netta linea di demarcazione tra aspetto giudiziario ed aspetto politico.

Sotto l’aspetto giudiziario saranno gli organi preposti a dover addivenire, attraverso un regolare processo – sperando in tempi rapidi -, alla verità dei fatti con relativa sentenza. Fuscaldo Europea è inoltre pienamente consapevole del fatto che “la presunzione di innocenza è prevista nella costituzione della Repubblica Italiana e si considera tale, per prassi, sino alla sentenza di condanna confermata all'eventuale terzo grado di giudizio della Corte Suprema di Cassazione, a seguito del ricorso in cui sia stata ravvisata una violazione della legge nell'ambito dei procedimenti dei due gradi precedenti”.

Sotto l’aspetto politico, dove non facciamo mancare il nostro contributo, l’attuale governo comunale si è “macchiato” di responsabilità grandi come le montagne che non possono essere né nascoste né sottaciute. I dirigenti comunali che hanno provocato sconquassi a diversi settori della vita amministrativa dell’ente comunale, sono stati nominati ed assunti da Suo governo. Alcune di queste gravissime anomalie sono state consumate con la piena “percezione” dell’organo politico. Siamo perciò convinti che il terremoto del 5 novembre ha provocato una profonda frattura tra il governo comunale ed i cittadini fuscaldesi che non può essere assolutamente sanata con i buoni propositi.

La sensazione che alcuni dirigenti nominati e assunti dalla Sua amministrazione potessero tranquillamente muoversi nella stanza dei bottoni del Palazzo Comunale, non nell’interesse dei cittadini fuscaldesi ma per portare “acqua” verso altri mulini, è diffusa e consolidata nella nostra comunità. A tutto questo bisogna aggiungere il rischio della paralisi amministrativa per possibili ulteriori verifiche promosse dalla Procura della Repubblica di Paola con altri filoni d’inchiesta.

Per queste ragioni, e per altre ancora che per motivi di spazio e di opportunità evitiamo di scrivere, chiediamo alla Sua persona un atto di doverosa responsabilità nei confronti del Comune di Fuscaldo e della storia del nostro paese: utilizzi la seduta del prossimo Consiglio Comunale per rassegnare le sue dimissioni e quelle della sua maggioranza consiliare.

Avrà in tal modo il tempo necessario per legittimamente difendersi dalle gravi accuse e consentire alla comunità di non essere trascinata, a causa dalle Sue vicende personali, in una possibile “paralisi amministrativa”. Le dimissioni immediate daranno la possibilità ai fuscaldesi di prepararsi in tempo per dare mandato elettorale ad un nuovo Consiglio Comunale già nella prossima primavera.

N.B.: Chiediamo che della suddetta lettera ne sia data lettura al prossimo Consiglio Comunale e successivamente allegata agli atti.

Distinti saluti”

Davide Gravina

 

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