Rinascita Scott

Arresti per riciclaggio e truffa, Gratteri: «I soldi della ’ndrangheta ripuliti da un avvocato in Ungheria» - NOMI

VIDEO | Illustrati in conferenza stampa i dettagli dell'operazione prosecuzione dell'inchiesta Rinascita Scott che ha portato a 8 arresti e 3 interdizioni. Il procuratore agli uomini dell'Arma: «Perfetta sinergia»

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di Luana  Costa
25 gennaio 2023
11:23

«Si tratta di un‘indagine particolare dal punto di vista investigativo. Difficile. Raramente qualcuno è in grado di far vedere come è avvenuto il riciclaggio, cosa si è riciclato, tra chi e dove. Partiamo dai numeri. Il riciclaggio ha riguardato Ungheria, Cipro, Francia, Danimarca, Gran Bretagna. Questi sono gli Stati con i quali abbiamo collaborato». Così il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa convocato per illustrare i dettagli dell'operazione, prosecuzione dell’indagine Rinascita-Scott, che ha portato a 8 arresti e 3 interdizioni.

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«Il riciclaggio ha interessato la Danimarca, Inghilterra, Cipro Francia, Ungheria. È un riciclaggio abbastanza sofisticato, non sempre abbiamo detto che la ndrangheta non è in grado di fare riciclaggio sofisticato ma si deve rivolgere alle professioni e questo è un classico esempio. Noi siamo riusciti, grazie alla nostra credibilità e alla collaborazione con eurojust, il nostro collega Filippo Spezia è stato prezioso, ad eseguire delle intercettazioni ambientali in Ungheria dove abbiamo intercettato lo studio di un avvocato che faceva riciclaggio per conto di organizzazioni criminali, della 'ndrangheta».


Secondo quanto emerso nel corso della conferenza stampa, ingenti flussi di denaro provenienti da attività illecite calabresi sarebbero confluite in società ungheresi che schermavano i capitali trasferendoli in istituti di credito di altri paesi europei per poi farli rientrare in Italia e investirli in immobili. Secondo quanto riferito il flusso di denaro reimpiegato in Italia ammonta a circa 3 milioni di euro. Eseguiti sequestri di immobili di valore e yacht.

La truffa ai danni dell'ex ministro dell'Oman

In merito all’inchiesta Gratteri ha aggiunto: «A proposito della Cartabia. Per alcune tipologie di reato è necessario che ci sia la denuncia della parte offesa, del danneggiato. Noi avevamo fatto un campo di imputazione, per truffa aggravata di 2 milioni di euro, che la ‘Ndrangheta ha fatto all’ex ministro dell’Oman. Siccome non abbiamo la denuncia non possiamo contestare questo reato di truffa perché procedibile a querela di parte. Ma si tratta di una truffa aggravata del valore di 2 milioni di euro. Questo è l’ultimo degli effetti della riforma Cartabia ma nel corso degli anni ne vedremo tanti altri». Grazie alle indagini, inoltre, «siamo riusciti a individuare una banca in Ungheria specializzata nelle criptovalute. Spesso se ne sente parlare senza mai saperne molto». 

L'elogio agli uomini dell'Arma

Il procuratore ha elogiato gli uomini dell’Arma: «Abbiamo una perfetta sinergia. Quando siamo su Vibo o Crotone vediamo sempre Ros centrale, Ros Catanzaro, carabinieri Vibo, come se fosse un’unica struttura. Segno di grande professionalità, è come se fosse un unico gruppo. È la nostra forza, la nostra carta vincente. Perché siamo riusciti a creare perfetta sinergia dalla stazione dei carabinieri di Sant’Onofrio al comandante e vice comandante del Ros centrale».

«Erano due anelli della stessa catena, uno operava in Italia e uno in Ungheria - ha chiarito il tenente colonnello Massimiliano D'Angeloantonio, del Ros. In Ungheria venivano individuate da parte delle società che servivano per circuitare i soldi che dovevano essere riciclati mentre il professionista operante in Italia era a servizio di più cosche della ndrangheta, in particolare, fase in cui abbiamo svolto noi le indagini per la locale di 'ndrangheta di Sant'Onofrio. Si tratta di un soggetto che era stato indagato in precedenti indagini, in particolare, l'operazione crimine per i suoi legami con esponenti della 'ndrangheta della fascia Ionica reggina. Secondo la ricostruzione che abbiamo posto all'attenzione del Gip - ha aggiunto - un soggetto trasversale a più aggregati criminali».

«La 'ndrangheta è soprattutto interessata ad avvicinare il mondo delle grandi professioni - ha dichiarato Gianluca Valerio vice comandante del Ros - Nello specifico le professioni che diventano strumentali per poterle consentire da un lato l'esportazione di capitali e farli fruttare e schermarli e dall’altro farli poi rientrare in Italia per realizzare investimenti. Stamattina abbiamo eseguito dei sequestri - ha precisato - soprattutto di beni aggredibili in Italia. Si tratta di società immobili e mobili di lusso. All'estero in capo alla società immobiliari che gestivano questi movimenti finanziari».

Arresti in carcere

  • Giovanni Barone
  • Basilio Caparrotta, Sant'Onofrio (VV) classe 1961
  • Basilio Caparrotta, Sant'Onofrio (VV) classe 1971
  • Gerardo Caparrotta, Vibo Valentia
  • Giuseppe Fortuna, Filogaso (VV) classe 1977
  • Giuseppe Fortuna, Vibo Valentia classe 1963
  • Gaetano Loschiavo, Vibo Valentia
  • Edina Margit Szilagyi

Divieto esercizio professione

  • Saverio Boragina
  • Eva Erzsebet Szilagyi
  • Anna Maria Durante, Vibo Valentia 

Sono 25, in totale, le persone indagate. Tutti i nomi

  • Raffaele Arone, nato a Carmagnola, 48 anni; 
  • Giovanni Barone, nato a Roma, 63 anni, residente a Milano (carcere); 
  • Saverio Boragina, 71 anni, di Francavilla Angitola (divieto di esercitare attività imprenditoriale); 
  • Basilio Caparrotta, 61 anni, di Sant’Onofrio (carcere); 
  • Basilio Caparrotta, di 51 anni, di Sant’Onofrio (carcere); 
  • Gerardo Caparrotta, 55 anni, residente a Piscopio (carcere); 
  • Domenico Cichello, 43 anni, detto “kilo Salvatore”, nativo di Vibo Valentia ma residente a Varedo (MB); 
  • Danilo Fiumara, 54 anni, di Francavilla Angitola; 
  • Giuseppe Fortuna, 46 anni, detto “Pope”, di Filogaso (carcere); 
  • Giuseppe Fortuna, 54 anni, detto “Pino”, di Vibo Valentia (carcere); 
  • Gaetano Loschiavo, 35 anni, di Pizzo (carcere); 
  • Francesco Santaguida, 45 anni, di Sant’Onofrio, residente a Torino; 
  • Edina Margit Szilagyie, 57 anni, di Budapest (carcere); 
  • Eva Szilagyie, 54 anni, di Budapest ma residente a Milano (divieto di esercitare attività imprenditoriale); 
  • Michele Vitale, 44 anni, di Chieri, residente ad Andezeno; 
  • Loris Junior Aracri, 33 anni, di Pizzo; 
  • Kenneth David Baxter, 70 anni, residente nel Regno Unito; 
  • Giuseppina De Luca, 55 anni, di Vibo Valentia; 
  • Anna Maria Durante, 48 anni, di Vibo Valentia, ma residente a Milano (divieto di esercitare attività imprenditoriale); 
  • Luigi Fortuna, 57 anni, detto “Mastro Gino”, di Ionadi; 
  • Gavin Marc Kaye, 60 anni, di Londra; 
  • Antonella Silvia Serrao, 59 anni, nata a Francavilla Angitola residente a Pizzo; 
  • Anthony Rees, 59 anni, nato a Cookham (Gli), residente a Milano; 
  • Fabrizio Solimeno, 33 anni, di Torino; Sona Vesholli, 30 anni, albanese, residente a Torino.  

Giornalista
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