La decisione

‘Ndrangheta, il boss Ernesto Fazzalari lascia il 41 bis: concessi i domiciliari per problemi di salute

È quanto stabilito dalla Cassazione che ha accolto il ricorso presentato dalla difesa. Fu tra i protagonisti della sanguinosa "faida di Taurianova" scoppiata nei primi anni ’90

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3 marzo 2023
12:45
Sullo sfondo la Corte Supremadi Cassazione, nel riquadro Ernesto Fazzalari
Sullo sfondo la Corte Supremadi Cassazione, nel riquadro Ernesto Fazzalari

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta di sospensione della pena, con contestuale detenzione domiciliare o ospedaliera, per Ernesto Fazzalari, ritenuto il boss della 'ndrangheta di Taurianova – nella Piana di Gioia Tauro.

Detenuto al 41 bis nel carcere di Parma per scontare una condanna a trent’anni di reclusione, Fazzalari risulta affetto da adenocarcinoma del pancreas. La difesa aveva presentato ricorso in Cassazione contestando un precedente giudizio negativo del Tribunale del Riesame, secondo cui «il condannato non avrebbe potuto ricevere cure diverse e migliori di quelle praticate in regime di detenzione». 


La storia criminale di Fazzalari

Ernesto Fazzalari fu tra i protagonisti della sanguinosa "faida di Taurianova", scoppiata nei primi anni ’90, tra i Fazzalari- Zagari-Viola, da un lato, e i Grimaldi-Asciutto, dall’altro. Di particolare cruenza, il 3 maggio del 1991, il duplice omicidio dei fratelli Giovanni e Giuseppe Grimaldi, all’epoca dei fatti, rispettivamente, di 59 e 54 anni, come risposta all’omicidio del giorno precedente del boss Rocco Zagari, mentre si trovava in una sala da barba. I killer sorpresero i fratelli Grimaldi nei pressi di un ufficio postale, uccidendoli a colpi di fucile. Il corpo di Giovanni Grimaldi venne orrendamente mutilato dai pallettoni, che ne staccarono la testa dal tronco. Fazzalari era stato arrestato dai carabinieri di Reggio Calabria nel giugno del 2016.

 

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