Profanazione cappella bimbo nel Vibonese, spunta l’ombra di una setta satanica

VIDEO | L’episodio si è verificato nei giorni scorsi al cimitero di Mileto. Ai microfoni di LaCnews24 il sindaco denuncia: «Non può essersi trattato di una bravata: c'è qualcosa di torbido».

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di Cristina Iannuzzi
6 giugno 2020
13:53

Una comunità attonita per un gesto deprecabile e condannato da tutti. Chi può essere entrato indisturbato nella cappella di famiglia di Sergio Maria? Chi e perché ha prelevato i lumini bianchi, i vasi, il tappetto e altri oggetti? Non può essersi trattato di una bravata o di un dispetto. «C’è qualcosa di torbido». Ne è convinto il sindaco di Mileto Fortunato Giordano che questa mattina si è recato al cimitero cittadino per testimoniare la sua vicinanza e condannare il vile gesto: «Un atto crudele, che non appartiene alla mia comunità».

 


Tutti vogliono bene alla famiglia Scalzo Direnzo, colpita a settembre scorso dal terribile lutto. La perdita del figlio Sergio Maria, morto a settembre scorso, a pochi giorni dal compimento del primo anno di età. Davanti alla cappella, sotto una pioggia battente, papà Giuseppe Scalzo, quasi a voler proteggere il luogo dove riposano le spoglie del figlio. Non vuole parlare al microfono ma ci tiene a ringraziare tutte le persone che non hanno mai smesso di stare accanto alla sua famiglia. Racconta come la porta della cappella restasse sempre aperta per dare la possibilità a chiunque di portare un fiore a quell’angelo volato in cielo troppo presto.

 

Ora, per colpa di una mano ignobile che l’ha profanata, resterà chiusa. Sull’episodio indagano i carabinieri di Mileto che non escludono alcuna pista. Neppure quella del satanismo. Come lascia intendere lo stesso primo cittadino. «Non credo sia un gesto collegato alla famiglia del piccolo, non credo neppure alla bravata. Penso a qualcosa di torbido, ad opera di gente torbida».

 

Potrebbe dunque celarsi l’ombra di una setta satanica? «Esatto, è il mio pensiero. Penso ad una spedizione a ciò finalizzata».
Un’ipotesi terribile che non vuole neppure immaginare il padre del piccolo. «Non pensiamo a nulla, sappiamo solo che tanta gente veniva ogni giorno nella cappella del nostro piccolo per pregare, portare fiori, lasciare messaggi, nessuno prima d’ora aveva mai portato via nulla».


I furti sono avvenuti in due circostanze. Il primo mercoledì pomeriggio, quando dalla cappella sono stati prelevati i lumini bianchi. Il secondo, il giorno seguente, quando sono stati rubati alcuni vasi, il tappeto e altri oggetti. Non è stato difficile prelevare tutti questi oggetti. Il cimitero non ha un custode e sebbene all’ingresso sia segnalata la telecamera, il sistema di video sorveglianza è fuori uso. Lo conferma lo stesso sindaco che annuncia: «A giorni partiranno i lavori per la videosorveglianza in tutta la città di Mileto».

Giornalista
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