La condanna

Minacciò di morte il magistrato Pierpaolo Bruni, pena confermata anche in Appello

Si tratta di un presunto 'ndranghetista originario di Crotone che pronunciò le parole incriminate nei confronti dell'allora sostituto procuratore antimafia oggi alla guida della Procura di Paola

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di Antonio Alizzi
20 marzo 2023
16:19
Il procuratore capo di Paola Pierpaolo Bruni
Il procuratore capo di Paola Pierpaolo Bruni

«Pierpaolo Bruni… ahahah… tu per noi sarai na muschiddra… tutto questione di tempo… a presto tu sarai raccolto con un cucchiaino… di te rimarranno solo le ceneri… Insieme ai tuoi carissimi pentiti Bumbaca e Marino».

Un presunto ‘ndranghetista crotonese accusato di aver minacciato in udienza l’allora sostituto procuratore antimafia Pierpaolo Bruni, oggi procuratore capo di Paola, è stato condannato dalla Corte d'Appello di Salerno a due anni e otto mesi di reclusione.


Secondo quanto accertato dal giudice di primo grado e dal collegio giudicante di secondo grado, l’imputato proferì parole minacciose contro il magistrato. A quasi un anno dalla prima sentenza di condanna, la Corte d’Appello di Salerno ha dato ragione alla procura generale che aveva chiesto la conferma della condanna per il presunto ‘ndranghetista crotonese.

Il magistrato Pierpaolo Bruni, nel corso della sua lunga carriera professionale, si è sempre occupato di consorterie mafiose, iniziando proprio dalla provincia di Crotone, territorio che conosce a menadito. Importante fu agli inizi del nuovo secolo l’inchiesta “Scacco Matto“, fino ad arrivare a quelle sviluppate in provincia di Cosenza contro i clan degli italiani – da Lanzino a Perna – e contro la potente cosca degli “zingari” di via Popilia. Un’azione repressiva che, oltre a produrre sentenza di condanna, ha portato tanti esponenti della ‘ndrangheta cosentina a finire direttamente al 41 bis.

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