MONEY GATE | Frode sportiva per la partita Catanzaro-Avellino del 2013

Ecco nel dettaglio tutte le somme sequestrate agli indagati per un totale di 4 milioni di euro
di Redazione
29 maggio 2017
12:19

Si indaga anche per il reato di frode sportiva nell’ambito dell’inchiesta Money Gate che ha portato stamane agli arresti domiciliari il presidente del Catanzaro Calcio, Giuseppe Cosentino. In particolare, in concorso con Giuseppe Cosentino, risultano indagati per il reato di frode sportiva l'allora direttore sportivo del Catanzaro, Armando Ortoli e il calciatore Andrea Russotto, all'epoca dei fatti in forza al Catanzaro. Per la stessa vicenda sono altresì indagati, sempre per il reato di frode sportiva, Walter Taccone (all'epoca dei fatti presidente dell'Avellino calcio) e Vincenzo De Vito (all'epoca dei fatti direttore sportivo dell'Avellino calcio). I cinque, in concorso fra loro, si sarebbero accordati per far finire in pareggio la partita Catanzaro-Avellino del 5 maggio 2013 affinchè il Catanzaro non si ritrovasse nella fase dei playout per la retrocessione e l'Avellino potesse raggiungere la promozione alla serie superiore. Gli accordi sarebbero saltati per il mancato rispetto degli stessi da parte dell'Avellino che, a seguito della vittoria del Perugia, per non correre il rischio di non raggiungere la promozione in Serie B si è aggiudicato la partita per 1-0, nonostante il calciatore Andrea Russotto del Catanzaro calcio "avesse deliberatamente fallito due chiare occasioni per segnare il gol del vantaggio".

Quale presidente della società “Catanzaro Calcio 2011 Srl”, a Cosentino è infatti contestato il reato di frode sportiva in relazione ad una partita di calcio della Lega Pro prima divisione girone "B" del Campionato italiano (Catanzaro-Avellino) disputata nella stagione 2012/2013 e finita 1-0 per l’Avellino. La partita si è giocata il 5 maggio del 2013. E’ la gara in cui la squadra giallorossa cerca la salvezza aritmetica e il gruppo irpino la promozione matematica. Agli ospiti servono due punti. Il destino del Catanzaro è invece appeso anche al match del “Curi” di Perugia dove in campo scende il Prato, che è la contendente dei giallorossi alla permanenza in Prima Divisione. Nello stadio catanzarese, all’Avellino basta avanza la rete di Zigoni per festeggiare il salto in Serie B. Ma è un gol indolore per il Catanzaro perché la “sua” partita, la squadra dei tre Colli la vince proprio in Umbria dove il Perugia si aggiudica per 2-0 la partita con il Prato. 


 

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Queste le misure cautelari. Alla luce delle risultanze della Procura e della Guardia di Finanza, il gip del Tribunale di Palmi ha disposto gli arresti domiciliari per Giuseppe Cosentino e la figlia Ambra, per Carmela Santoro di Cinquefrondi e per Stefano Noschese di Appiano Gentile (Co).

Obbligo di dimora per Mariella Viglianisi di Campo Calabro; Marco Pecora di Polistena; Caterina Zito di Cinquefrondi, Simona Tedesco di San Giorgio Morgeto (Rc). Sequestrata in via preventiva la somma di quattro milioni di euro così suddivisa: 1.218.551,50 di euro nei confronti di Giuseppe Cosentino; un milione nei confronti di Ambra Cosentino; 1.081.039,50 euro nei confronti di Ambra Cosentino e Francesca Muscatelli; 738.415,77 euro nei confronti di Mariella Viglianisi, Marco Pecora, Caterina Zito, Simona Tedesco, Gessica Trimarchi.

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