‘Ndrangheta: estorsione a testimoni giustizia, condannati esponenti clan Mancuso

Il Tribunale di Vibo Valentia ha condannato Pantaleone Mancuso 'Scarpuni' e Raffaele Fiumara per minaccia ed estorsione con metodo mafioso ai danni degli imprenditori Vincenzo e Giampiero Ceravolo
di Redazione
14 ottobre 2015
20:34

Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia (Vincenza Papagno presidente, a latere i giudici Mariagrazia Monaco e Giovanna Taricco) ha condannato per minaccia ed estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni dei testimoni di giustizia Vincenzo e Giampiero Ceravolo, i Pantaleone Mancuso, 54 anni, detto "Scarpuni", di Limbadi, e Raffaele Fiumara, 62 anni, di Francavilla Angitola, ritenuto al vertice dell'omonimo clan collegato ai Mancuso, entrambi arrestati nell'operazione antimafia "Never Ending" scattata nell'ottobre 2013.

 


Mancuso è stato condannato alla pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, mentre Fiumara è stato condannato a 4 anni di carcere. Gli imputati sono stati condannati pure al risarcimento alle parti civili liquidato in 10 mila euro, al pagamento delle spese processuali ed alle spese di mantenimento per la custodia cautelare in carcere. Applicata inoltre ad entrambi gli imputati l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Analoghe alle condanne erano state le richieste di pena del pm della Dda di Catanzaro, Saverio Vertuccio. Secondo l'accusa, Pantaleone Mancuso (difeso dall'avvocato Francesco Calabrese) e Raffaele Fiumara (avvocato Diego Brancia) avrebbero minacciato con metodo mafioso gli imprenditori ittici di Vibo Marina, Vincenzo e Giampiero Ceravolo per costringerli a ritrattare le accuse da loro mosse contro Mancuso nel processo nato dall'operazione antimafia "Breccia". (AGI)

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