Scontro Oliverio-iGreco, il gruppo porta le carte in Procura

Così gli imprenditori operanti nella sanità dopo le accuse a Pacenza e la replica del presidente della Regione: «Non intendiamo condizionare la politica ma la politica non condizioni inutilmente la vita delle imprese»
di Redazione
16 settembre 2016
20:38

«Nella conferenza stampa tenuta ieri a Catanzaro non vi è stata alcuna intenzione di alimentare sterili ed inutili polemiche, da imprenditori e cittadini abbiamo reso evidenti circostanze che, a nostro avviso, sono intollerabili per una Regione che dovrebbe essere, unitariamente, orientata a promuovere e sostenere iniziative di sviluppo in una rigida cornice di legalità e trasparenza».

 


È quanto dichiara in una nota il gruppo imprenditoriale operante nella sanità “iGreco”, informando che «a seguito della conferenza stampa e dell’eco mediatico che ne è seguita, Saverio Greco, amministratore e legale rappresentante del gruppo, ha incaricato i propri legali di depositare presso la Procura della Repubblica di Cosenza tutta l’opportuna documentazione  relativa ai temi della conferenza stampa».

 

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Precisando inoltre la natura di una «scelta che, evidentemente, ha poco a che fare con le “delazioni” ma rientra nel pieno e legittimo esercizio dei propri diritti ed è conseguenza della estrema e totale fiducia che, come cittadini, come imprenditori e come gruppo, abbiamo nei confronti della magistratura. Siamo quotidianamente impegnati nelle nostre attività economiche - spiegano ancora gli imprenditori della sanità -, garantiamo un posto di lavoro a circa mille unità lavorative regolarmente retribuite, diversamente da quanto purtroppo accade in altre realtà operanti nel settore della sanità; la nostra scelta e le considerazioni espresse sono, dunque, da valutare per ciò che sono e cioè l’inevitabile reazione di fronte a situazioni che ci appaiono ostinatamente ed vessatorie».

 

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Infine la precisazione che «Nessuno ha mai inteso condizionare la vita amministrativa e politica ed è lecito attendersi, specularmente, che la politica e l’amministrazione non condizionino, inutilmente e senza fondamento, la vita delle imprese e di chi in quelle attività economiche trova la solidità necessaria per guardare al proprio futuro con serenità».

 

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