Omicidio di Prestia Lamberti a Mileto: chiesta condanna per l'imputato

Il grave fatto di sangue, che scosse un'intera comunità, ai danni del ragazzo di soli 16 anni risale al 29 maggio dello scorso anno
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di G. B.
28 maggio 2018
13:19
La vittima Francesco Prestia Lamberti
La vittima Francesco Prestia Lamberti

Omicidio aggravato, detenzione illegale e porto in luogo pubblico di una pistola, percosse, violenza privata, minaccia e lesioni personali aggravate ai danni di altri tre minorenni e del 19enne di Paravati Domenico Evolo. Queste le accuse per le quali la Procura dei minori di Catanzaro ha chiesto la condanna a 16 anni di reclusione nei confronti del 16enne Alex Pititto, accusato dell’omicidio di Francesco Prestia Lamberti, ucciso il 29 maggio dello scorso anno a colpi di pistola a Mileto all’età di 16 anni. L’imputato, arrestato subito dopo il grave fatto di sangue, ha confessato subito il delitto. Alex Pititto ha scelto il processo con rito abbreviato che consente in caso di condanna di usufruire dello sconto di pena pari ad un terzo. 

La ricostruzione 

Dopo aver esploso alcuni colpi di pistola che hanno attinto al capo ed al corpo Francesco Prestia Lamberti (omicidio aggravato dai futili motivi), Alex Pititto per assicurarsi l’impunità avrebbe minacciato di morte il 19enne Domenico Evolo, al quale - secondo la ricostruzione degli investigatori - avrebbe intimato di non dire nulla su quanto da lui commesso in danno di Prestia Lamberti. A tal fine, Alex Pititto avrebbe puntato la pistola contro il fianco destro di Domenico Evolo


Il 10 maggio dello scorso anno, Alex Pititto avrebbe invece dato appuntamento di notte - secondo l’accusa - ad altri due minorenni. Sospettando che uno dei due intrattenesse una relazione sentimentale con una ragazzina del luogo di cui si era invaghito, l’allora 15enne avrebbe costretto i due ragazzi ad inginocchiarsi dinanzi a lui. Fatto ciò, avrebbe afferrato un pesante tubo di ferro colpendoli entrambi, provocandogli lesioni giudicate guaribili in 12 giorni. 

Due giorni prima dell’omicidio, Alex Pititto avrebbe infine minacciato di morte un altro ragazzo minorenne al fine di venire a conoscenza se fra Francesco Prestia Lamberti e la ragazzina “contesa” vi fosse una relazione sentimentale, intimando poi allo stesso minorenne minacciato di non riferire nulla dell’incontro a Francesco Prestia Lamberti. I familiari di Prestia Lamberti sono assistiti dall'avvocato Giovanni Vecchio. Alex Pititto è difeso dagli avvocati Giuseppe Monteleone e Gianfranco Giunta.

 

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Giornalista
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