BANCO NUOVO | Alle cosche l’appalto per la manutenzione della caserma dei Carabinieri

Pesante l’ingerenza della ‘ndrangheta nella gestione degli appalti pubblici. Accertata l’esistenza di specifiche intese per la spartizione dei lavori. Ad ogni cosca il suo territorio
di M. S.
7 novembre 2017
12:59

Nel corso dell’indagine sviluppata dai Carabinieri, e denominata “Banco Nuovo” che ha portato all’esecuzione di 50 misure cautelari, è stata documentata, in particolare, l’esistenza di specifiche intese per la spartizione degli appalti, riservando quelli superiori alla soglia di 140/150mila euro esclusivamente alla locale di Africo, mentre quelli al di sotto di tale soglia sarebbero rimasti appannaggio delle cosche del territorio, senza alcuna ingerenza africota.

L’appalto del cimiteri e per la manutenzione della Caserma dei carabinieri

Non sono mancate, tuttavia, eccezioni alla regola, determinate essenzialmente dall’avidità dei singoli affiliati: in particolare, per l’appalto che prevedeva il consolidamento del cimitero di Brancaleone, ove nonostante l’importo dell’opera fosse decisamente inferiore a quello della soglia stabilita, la cosca africese riusciva ad inserirsi nella gestione indiretta dell’appalto, oppure nei piccoli lavori di manutenzione della caserma dei Carabinieri, per i quali preventivi accordi orientati dagli affiliati determinavano l’aggiudicazione a favore di una impresa compiacente, che lasciava eseguire l’opera a soggetti indicati e che canalizzava la remunerazione dell’appalto all’affiliato che si era adoperato per l’intermediazione.


Se i lavori si fermano a Bruzzano…

Peraltro, le conversazioni captate dei militari dell’Arma confermano come la sistematica infiltrazione negli appalti prescinda dalla stazione appaltante di riferimento e dal pur pesante controllo intimidatorio degli organi amministrativi istituzionale. Ne sono riprova, in particolare, le evidenze relative ai lavori di pulizia della strada provinciale che collega la frazione di Marinella a Bruzzano Zeffirio: benché l’opera prevedesse una pulizia dei bordi della strada per tutto il tratto della provinciale, gli operai dell’impresa aggiudicataria, una volta entrati nel comune di Bruzzano per proseguire i lavori, venivano avvicinati e veniva loro intimato di non “sconfinare” e a non proseguire nella zona di Bruzzano, poiché di pertinenza di un’altra cosca.

 

Analoga situazione è stata riscontrata dai Carabinieri di Bianco nel 2013, con riferimento alla conduzione dei lavori di ristrutturazione della Chiesa del “Santissimo Salvatore” della frazione Motticella, circostanza in cui l’imprenditore incaricato dell’opera è stato avvicinato da affiliati alle ‘ndrine di Bruzzano che gli hanno imposto le forniture dei materiali ed estorto denaro contante.

Giornalista
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