695 scatti per raccontare l'odissea del “guerriero” di Soverato

VIDEO | La mostra fotografica un modo per ringraziare quanti hanno sostenuto la sua battaglia contro il sarcoma. A breve Orlando dovrà tornare a New York per terminare le cure

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di Rossella  Galati
27 agosto 2018
12:14
La mostra fotografica
La mostra fotografica

695 foto per raccontare la gara di solidarietà che ha salvato la vita al "guerriero" di Soverato affetto da sarcoma all'addome. Orlando Fratto, tornato a casa da qualche settimana, ha voluto ringraziare così tutti coloro che gli sono stati accanto in modi e forme diverse. Partite di calcio, spettacoli, mercatini, sagre, tutti uniti per Orlando che grazie alla sensibilità di una comunità intera, all'Amministrazione Comunale di Soverato, tra tutti il sindaco Ernesto Alecci e l'assessore alle politiche sociali Sara Fazzari, ad associazioni, medici, scuole e cittadini è riuscito a volare a New York per sottoporsi ad un costoso e delicato intervento.

 


«Questo percorso fotografico, arricchito da locandine e magliette, racconta un pò quello che è successo in questi mesi. Era giusto dover fare qualcosa per ringraziare tutti e ho pensato ad una mostra fotografica» spiega Orlando. Accanto a lui c'è sempre stata la madre Cosimina alla quale il Guerriero, di fronte ad amici e familiari nell'area Comac,  rivolge un ringraziamento speciale: «È la mamma che tutti vorrebbero avere». Una mamma che non nega di aver avuto paura per la vita di suo figlio ma che non ha mai perso la fede: «Noi crediamo in Dio, ci siamo sempre affidati a Lui e continueremo a farlo perché ci ha dato delle risposte meravigliose e so che continuerà nella sua opera. Provo un'emozione immensa - prosegue Cosmina - perché vedo mio figlio vivo, felice. Non sta mai fermo, vuole godersi tutto: gli amici, la gente, le persone che lo hanno aiutato, il suo mare, la sua terra, ed è giusto che sia così». Tra abbracci e foto ricordo Orlando ha un pensiero per tutti e le sue foto presto faranno il giro della regione. «Abbiamo intenzione di portare la mostra in giro - aggiunge Orlando - a breve dovrò tornare a New York per terminare le cure ma al rientro, tra due o tre mesi, organizzeremo degli eventi nelle varie scuole e nei paesi che mi hanno sostenuto. Tutta la solidarietà che c'è stata stiamo cercando di raccontarla in questo modo». 

 

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