Percepiva la pensione di guerra di un congiunto morto nel 2003

L’indagato, tramite un raggiro, continuava a percepire la somma nonostante il beneficiario fosse deceduto da tempo. Aveva così accumulato circa 60mila euro, importo ora sequestrato dalla Gdf
di Redazione
21 settembre 2016
18:46

La sezione di Polizia giudiziaria - Aliquota Guardia di finanza della Procura di Cosenza, ha eseguito, oggi, un decreto di sequestro preventivo per equivalente emesso dal gip del Tribunale della città bruzia, nei confronti di una persona, per indebita riscossione dei ratei della pensione di guerra di una seconda persona ormai defunta.

 


Dalle indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Cosenza Mario Spagnuolo, è emerso che la persona indagata, nel periodo compreso tra il maggio 2003 e il giugno 2016, ricorrendo ad artifici e raggiri consistenti nella mancata comunicazione al ministero dell’Economia e delle finanze dell’avvenuto decesso del titolare della pensione di guerra, continuava a riscuoterne l’importo nell’ufficio postale di Rende richiedendo tramite delega la corresponsione dei ratei pensionistici nonostante, appunto, il decesso del beneficiario.

 

L’ingiusto profitto così accumulato ammonta a circa 60mila euro. Da qui il sequestro per equivalente eseguito in un istituto bancario dove la persona indagata, tra gli altri conti, aveva aperto un certificato di deposito al portatore per un valore minimale pari a circa l’importo sequestrato.

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