Pioggia a Corigliano-Rossano, danni e disagi: alto Jonio in ginocchio

VIDEO | Non sono tanto i bollettini di allerta meteo a preoccupare i cittadini quanto la mancanza totale di manutenzione del territorio. Nella nuova città le infrastrutture viarie sono fatiscenti e rischiano di venir giù mentre nelle campagne nessuno controlla più i torrenti e canali di scolo

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di Marco  Lefosse
23 ottobre 2018
13:56
Maltempo alto Jonio
Maltempo alto Jonio

È arrivata la pioggia nell’Alto Jonio e con essa anche gli inevitabili disagi dovuti ad un’ormai inesistente manutenzione e controllo del territorio da parte degli enti preposti. Le alluvioni del 2006 e del 2015 hanno insegnato poco o nulla, considerate le tante e disparate situazioni di criticità rimaste irrisolte e che, anzi, con il tempo si sono pure aggravate. Torrenti che non hanno più un alveo e che, spesso, lo stesso supera la quota degli argini; canalizzazione delle acque bianche cittadine senza pulizia; strade lasciate al loro destino e canali irrigui sepolti sotto cumuli di inerti che non lasciano più drenare naturalmente i terreni. È così che da queste parti, e particolarmente nel territorio della nuova città Corigliano-Rossano, a preoccupare non sono tanto i messaggi di allerta meteo che ormai a cadenza giornaliera dirama la Protezione Civile, bensì è il terrore di trovarsi in mezzo a disservizi, disagi e possibili sciagure anche per due gocce d’acqua.

I disagi lungo le strade 

Uno degli esempi più emblematici dell’abbandono delle istituzioni che ad ogni pioggia tornano a lamentare i cittadini è sicuramente il caso della Provinciale 188 (vedi anche Corigliano-Rossano, quella galleria chiusa da tre anni). Se qualcuno vuole capire gli effetti nefasti di una Riforma delle Province lasciata nel limbo, un esempio si trova nel centro storico di Rossano. All’indomani dell’alluvione di tre anni fa, nel novembre 2015, l’impossibilità economica dell’ente sovracomunale (nel frattempo svuotato di risorse dalla Del Rio) di intervenire per avviare i lavori di restyling della galleria Sant’Antonio, indusse i tecnici della Provincia a chiuderla al traffico. Si ovviò al problema creando una bretella stradale d’emergenza proprio ai margini della struttura dichiarata pericolante. Proprio di recente la Provincia e, da ultimo, il presidente Franco Iacucci e l’assessore al bilancio Antonio Russo, avevano lanciato un accorato appello alla Regione Calabria di sopravvenire alla risoluzione del problema, inserendo l’intervento di ripristino nelle opere di Somma urgenza della Protezione Civile (vedi anche Emergenza strade Corigliano-Rossano, vertice in Provincia).


Galleria Santa Chiara chiusa dalla Provincia e riaperta dal Comune

Ma non era e non è l’unica lungo quel tratto di strada. Oggi a distanza di tre anni, appunto, non solo non c’è la possibilità di reperire risorse per un ripristino della viabilità, quanto stamani (martedì 23) la Polizia provinciale, a seguito delle forti piogge, ha inteso chiudere anche la seconda galleria, quella d Santa Chiara , isolando del tutto la zona nord-ovest del Centro storico di Rossano. Quella, per intenderci, dove arriva tutto il flusso turistico per la Città del Codex e dove sorge la zona residenziale del nuovo abitato. Insomma, una situazione paradossale che, al momento, nessuno riesce a redimere. Anche riguardo alle competenze. A seguito di una prima chiusura del tunnel Santa Chiara, un traforo risalente agli anni ‘70 che permette il sottopassaggio di una parte dell’abitato, è intervenuto il Comune - che negli anni ha assunto l’autorità sulla struttura – riaprendola nuovamente al traffico. Ma si tratta di una soluzione tampone, con tutti i rischi connessi, per consentire ai rossanesi di non rimanere intrappolati nei loro quartieri. Sta di fatto che prima o poi bisognerà intervenire.

In contrada Fossa situazione critica

Nel mentre stamani a Corigliano-Rossano, dunque, si faceva la conta dei disagi nella contrada all’estrema periferia est del nuovo grande comune, in località Fossa, alcune famiglie sono rimaste isolate a causa dello straripamento di uno dei fossi di scolo che attraversa le campagne circostanti. A denunciare l’accaduto è stato il coordinatore cittadino della Lega, Paolo Lamenza, direttamente coinvolto nella vicenda per la quale chiama in causa gli uffici comunali e l’ex sindaco Mascaro. Parla di «incapacità governativa» il portavoce leghista di Corigliano-Rossano e lancia strali contro il Comune, denunciando che «tale situazione era stata ampiamente preannunciata agli organi competenti che invece di intervenire si sono voltati dall’altra parte». E questo, nonostante sulla vicenda nel recente passato ci siano stati anche dei provvedimenti giudiziari che avevano intimato al municipio di intervenire e risolvere il problema. A seguire la video-denuncia di Lamenza:

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Giornalista
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