Processo “Marlane 2”, al via le operazioni per l'individuazione di aree inquinate

Dopo le disposizione del Gip Maria Grazia D'Elia, questa mattina sono cominciate regolarmente le operazioni di scavo e campionamento del terreno nell'area dell'ex fabbrica tessile. Ispezioni anche all'interno dello stabile

 

 

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di Francesca  Lagatta
5 settembre 2018
10:22

In mattinata nei pressi dell'ex stabilimento tessile della Marlane decine di persone tra legali, rappresentanti di sigle sindacali e giornalisti, si sono riunite per assistere all'avvio delle operazioni utili per redigere un'analisi tecnica dell'area sia interna che esterna alla struttura. Le perizie sono state disposte dal giudice per le indagini preliminari della procura di Paola, Maria Grazia D'Elia nell'ambito del secondo filone d'inchiesta sulla Marlane, la ex fabbrica tessile con sede a Praia a Mare tristemente nota come la "fabbrica dei veleni". Pochi minuti fa i carabinieri hanno tolto i sigilli ai cancelli che delimitano la zona posta sotto sequestro per consentire ai periti di entrare.

 


Il nuovo processo vede alla sbarra sette imputati, dopo che nel primo svolgimento, in cui gli indagati erano dodici, i giudici li hanno assolti sia in primo grado che in Corte d'Appello. Le accuse, a vario titolo, erano di omicidio colposo plurimo, lesioni gravissime e disastro ambientale. Ma i magistrati, pur riconoscendo ampiamente il disastro ambientale, hanno escluso categoricamente che il danno possa essere stato causato della possibile condotta scellerata degli ex manager.

 

A partire da oggi e per una ventina di giorni, esclusi i sabati e domeniche, le operazioni andranno avanti senza sosta. Dapprima si procederà con gli scavi e i campionamenti di terreno per l’individuazione di eventuali composti organici, idrocarburi aromatici, composti aromatici policiclici, composti alifatici clorurati cancerogeni e alifatici clorurati, Pcb e amianto dei coloranti azoici, laddove precedentemente erano state indicate zone anomale. 

 

La seconda parte delle operazioni consisterà nell’effettuare prelievi e campioni di polveri, sedimenti, fibre e incrostazioni, a cui seguiranno analisi chimiche per l’individuazione dei composti inorganici, dei composti aromatici, dei composti aromatici policiclici, dei composti alifatici, ecc.

 

Successivamente, una volta presa visione degli atti, quali cartelle cliniche, verbali di dichiarazioni e risultati degli accertamenti, in relazione allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, i periti proveranno a riconoscere, se possibile, un nesso eziologico tra le sindromi tumorali ed in generale le patologie riscontrate e rappresentate dalle cartelle cliniche in atti.  

 

 

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