Stato di agitazione

Cantieri sulla statale 106, i vigilantes in servizio sulla Roseto-Sibari incrociano le braccia

Le organizzazioni sindacali Cgil e Uil si rivolgono al prefetto di Cosenza, disagi nei cantieri e nell'ospedale spoke di Corigliano-Rossano 

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di Matteo Lauria
31 dicembre 2022
15:30
Cantiere di Roseto
Cantiere di Roseto

Rivendicano la stabilizzazione e la tredicesima mensilità. Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori che operano nell’ambito della sicurezza nei cantieri per la realizzazione del terzo megalotto della statale 106 jonica Roseto-Sibari. Dura presa di posizione delle organizzazioni sindacali Cgil e Uil (Andrea Ferrone e Luciano Campilongo) che puntano l’indice contro la Webuild/Sirjo ritenuta responsabile di avere assunto un atteggiamento «silente» circa il servizio di vigilanza armata e di portierato concesso dal pubblico in appalto alla ditta Cosmopol di Avellino. Chiesto l’intervento del Prefetto di Cosenza affinché convochi tutte le parti in causa.

«L’azienda, con un atteggiamento spregiudicato e condito al tempo stesso di promesse farlocche di riassunzione, ha spremuto per un paio di anni alcuni dipendenti, molti dei quali monoreddito, che con abnegazione e condotta esemplare hanno vigilato sul cantiere giorno e notte, con turni massacranti e condizioni discriminanti in quanto precari (in barba al protocollo di legalità che evidentemente per la Cosmopol non vale…) e poi ha deciso che agli stessi si potesse dare il ben servito senza pagargli neanche la 13ma mensilità nei termini previsti per legge».


I sindacalisti parlano di turni scoperti sui vari appalti che «Cosmopol ha in giro per la sibaritide per buona coperti dalle guardie con turni che eccedono i corretti orari di lavoro previsti da leggi e dal contratto collettivo nazionale di lavoro  per la mancanza di personale armato e non creatasi a seguito delle cessazioni». Cgil e Uil, nel frattempo, denunciano contestualmente l’esistenza di nuove assunzioni  «che non solo non tengono conto del diritto dei lavoratori alla prelazione ma, evidentemente, servono a pescare tra giovani da assumere a basso costo con magari anche sgravi statali per poi anche a costoro spremerli e magari lasciarli a casa tra un altro paio di annetti, e via così fino a fine lavori del più grande cantiere italiano». Disagi anche nei presidi ospedalieri dello spoke di Corigliano-Rossano dove la stessa azienda opera con il proprio personale.

 

Giornalista
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