SBARCO DI MILLE IMMIGRATI A REGGIO, PRESO UNO DEGLI SCAFISTI

Si tratta di un cittadino tunisino; ora è caccia a complici e finanziatori
10 agosto 2014
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REGGIO CALABRIA - Sarebbe uno degli organizzatori dell'ennesimo viaggio infernale di immigrati sbarcati sulle nostre coste. 1.003, arrivati nel Porto di Reggio Calabria il sei agosto scorso. Stremati, di nazionalità siriana, libica, ghanese, cingalese, alcuni provenienti dalla Sierra Leone falcidiata dal virus Ebola, sono stati intercettati dalla Marina Militare impegnata nell'ambito dell'operazione "Mare Nostrum". Lo scafista, fermato al termine di una serrata indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, sarebbe il cittadino tunisino Kasem Aiman (nella foto). Al momento dello sbarco l'uomo era riuscito ad eludere i controlli. Per questo motivo non era stato identificato. Quando è stato fermato, nei pressi della stazione ferroviaria di Reggio, Aiman stava cercando di far ritorno in patria. Dovrà rispondere di associazione per delinquere e ingresso illegale nel territorio dello Stato, aggravati dalla circostanza di aver sottoposto i migranti a pericolo per la loro vita e per la loro incolumità, nonché di averli sottoposti a trattamento inumano o degradante. Dall'accurata ricostruzione effettuata dagli investigatori, è emerso che i migranti, partiti dalle coste libiche il 3 agosto, avrebbero consegnato agli scafisti tra i 1000 e 1500 euro a testa per intraprendere un viaggio del quale era anche probabile non vedessero mai la fine. Le indagini proseguono per l’identificazione di finanziatori e complici. (lc)

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