Strage a San Lorenzo del Vallo: nel 2011 furono trucidate madre e figlia

Cinque anni fa un duplice omicidio analogo a quello odierno, quello di Rosellina Indrieri e della figlia Barbara. Rimasero feriti il figlio e fratello delle vittime
di Manuela Serra
30 ottobre 2016
15:05

San Lorenzo del Vallo, paese ad una sessantina di chilometri a nord di Cosenza, dove stamani sono state uccisa madre e figlia, è stato teatro, nel 2011 di un altro duplice omicidio di donne. La sera del 16 febbraio 2011 vennero trucidate nella loro abitazione Rosellina Indrieri, 45 anni, e la figlia Barbara (26). Rimase ferito il figlio e fratello delle vittime Silos De Marco mentre il capofamiglia, Gaetano De Marco, si salvò perché stava dormendo in un'altra stanza ed i killer non si accorsero di lui.

 


Duplice omicidio a San Lorenzo del Vallo: uccise due donne

 

L'uomo, comunque, fu ucciso in un agguato il 7 aprile successivo mentre viaggiava in auto. In quel caso, secondo quanto accertato successivamente dall'inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro che portò all'arresto dei due presunti sicari, si trattò di un'azione di morte di 'ndrangheta ed in particolare per una vendetta trasversale.


Gaetano De Marco, infatti, era fratello di Aldo, un commerciante che il 17 gennaio 2011, al termine di una lite per un parcheggio, uccise Domenico Presta, figlio del boss Franco Presta, all'epoca latitante. La famiglia di Aldo De Marco fu trasferita, ma la vendetta colpì i suoi congiunti. Perché, è la convinzione degli inquirenti, la strage fu ordinata per vendetta da Franco Presta, ritenuto un killer sanguinario. Presta è stato poi arrestato dalla squadra mobile di Cosenza nell'aprile 2012 dopo 5 anni di latitanza. Nei suoi confronti, comunque, non sono stati addottati provvedimenti giudiziari in quella che fu definita "la strage di San Lorenzo".


A far propendere gli inquirenti per questa ipotesi anche alcuni particolari, a cominciare dalla data scelta per l'irruzione a casa di Gaetano De Marco: il trigesimo della morte di Presta. Ed anche la barbarie con cui fu messa in atto l'irruzione indica la stessa pista. Barbara fu raggiunta da un colpo alla schiena mentre tentava una fuga disperata dal balcone ed il suo corpo rimase penzolante dalla ringhiera.

Giornalista
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