Tentata estorsione nel reggino: un arresto

L’uomo avrebbe a cercato di costringere due coniugi, residenti a Gallina, a corrispondergli la somma non dovuta di 230mila euro quale corrispettivo per presunti lavori di completamento dell’edificio di loro residenza. Numerose le minacce per ottenere il denaro
di Redazione
30 marzo 2016
12:04

Al termine di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, alle prime luci dell’alba di oggi, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un fermo di indiziato di delitto emesso nei confronti di Emanuele Quattrone, reggino 47enne, noto alle forze dell’ordine, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora a Reggio, poiché ritenuto responsabile, in concorso con altri soggetti in corso di identificazione, di aver, con reiterate minacce, messe in atto dal giugno 2011 al gennaio 2016, compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere due coniugi, residenti a Gallina, a corrispondere la somma non dovuta di euro 230.000 quale corrispettivo per presunti lavori di completamento dell’edificio di loro residenza per i quali aveva già ricevuto a saldo euro 443.000 nell’aprile 2011.

 


Le minacce - Nello specifico, le minacce si sono concretizzate nel lancio di una testa di capretto mozzata, contro il cancello dell’abitazione dei coniugi; nel fissare un pallone all’interno del tubo di scarico dell’abitazione dei predetti, mediante l’utilizzo di tavole inchiodate, determinando così l’allagamento della scuola di musica adiacente.

 

Inoltre ha cagionato un principio di incendio nell’ottobre 2012, appiccato all'esterno del muro di confine dell’abitazione sul quale in superficie insistono le tubature dell'acqua e della fogna; ha inscenato, un tentativo di rapina posto in essere da quattro soggetti a mano armata a volto coperto che hanno minacciato uno dei coniugi, puntandogli contro una pistola.


Inoltre, il fermato avrebbe inviato, su una delle utenze telefoniche in uso ai coniugi, un messaggio contenente minacce di morte e recapitato una lettera minatoria, invitando il marito ad “aggiustare la cosa” lasciando intendere che in caso contrario vi sarebbero state conseguenze per l’incolumità dello stesso e dei familiari.


Come se non bastasse, avrebbe depositato, davanti all’abitazione dei coniugi una bombola di gas della capienza 15 Kg; ha realizzato un falso profilo Facebook, con il quale monitorare l’operato dei coniugi e dei loro figli; ha pubblicato sul social network Facebook, durante il periodo della sua sottoposizione al regime degli arresti domiciliari nell’ambito di altro procedimento penale, 60 foto dell’abitazione oggetto del contendere, accompagnata da commenti minatori.

 

Quattrone, una volta rintracciato dai Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, è stato condotto presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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