‘Ndrangheta: fiumi di droga dal Sudamerica a Roma, 19 arresti (NOMI-VIDEO)

Colpita un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con base nella capitale e ramificazioni all'estero. La droga era destinata alla ‘ndrangheta, in particolare alla cosca “Alvaro” di Sinopoli
di Redazione
10 ottobre 2017
07:50
L’aeroporto
L’aeroporto "La Romana"

Dalle prime ore dell’alba, personale della Questura di Roma e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza della capitale sta eseguendo, sull’intero territorio nazionale, una misura cautelare personale emessa dal gip del Tribunale capitolino nei confronti di 19 soggetti appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con base a Roma e ramificazioni all’estero.

 


Coordinati dalla Dda di Roma, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata – e i poliziotti della Sezione Narcotici della locale Squadra Mobile, unitamente a militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Malpensa e ad agenti del Commissariato di Fidene Serpentara, hanno condotto indagini, anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, all’esito delle quali è stata accertata l’operatività, nella Capitale, di un agguerrito gruppo criminale, responsabile di plurime importazioni di droga, in parte destinate alla ‘ndrangheta e, in particolare, alla cosca “Alvaro” Sinopoli (Reggio Calabria).

 

I destinatari delle misure cautelari in carcere

Vincenzo Alvaro, nato a Sinopoli (RC), 45 anni;

Angelo Romeo, nato a Sinopoli (RC), 44 anni;

Francesco Forgione nato a Sinopoli (RC), 39 anni;

Santos Medina Familia nato a Dajabon (Repubblica Dominicana), 46 anni;

Rony Berroa Telleria nato a Santo Domingo (Repubblica Dominicana), 48 anni;

Rosa Angelica Zarzuela Rivas nata a Santo Domingo (Repubblica Dominicana), 47 anni;

Mauro De Bernardis, nato a Roma, 47 anni;

Fabrizio Bianco nato a Roma, 57 anni,

Michele Andolfo nato a Santa Teresa di Riva (ME), 59 anni;

Ivano Cabrini nato a Milano, 52 anni;

Roberto Nicolini nato a Roma, 62 anni;

Pierluigi Maino nato a Gallarate (VA), 44 anni;

Francesco Carta nato a Sorgono (NU), 42 anni;

Giovanni Piero Falconi nato a Nuoro (NU), 44 anni;

Paolo Montisci nato a Orgosolo (NU), 41 anni;

Alessandro Galanti nato a Roma, 36 anni;

Marco Turchetta nato a Roma, 53 anni;

Davide Maria Boncompagni nato a Roma, 49 anni;

Claudio Chigarelli nato a Roma, 49 anni.

 

L’avvio delle indagini

La vicenda nasce dalla confluenza di diverse attività investigative della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza. In una prima fase, la Polizia, tra l’autunno del 2013 e i primi mesi del 2014, aveva individuato negli odierni arrestati Marco Turchetta e Mauro De Bernardinis, nonché in Sandro Zumpano (deceduto), i fornitori di un ingente carico di droga, pari a 35 chili di cocaina, 20 chili di marijuana, 10 chili di hashish, così avviando una più ampia attività investigativa che, il 26 novembre 2013, è culminata nel clamoroso sequestro, nel porto di Cagliari, di 252 chili di cocaina, occultata all’interno di un container imbarcato su una motonave partita dal porto dominicano di Caucedo e giunta al Porto canale di Cagliari. Parallelamente, nell’ottobre 2013, le autorità domenicane avevano sequestrato 53 chili di cocaina rinvenuta in un aeromobile in partenza dall’aeroporto internazionale de “La Romana” (Repubblica Dominicana) e diretto a Milano-Malpensa (VA).

Si accertava, così, come il dominus della compagine criminale romana fosse De Bernardis che, unitamente ai fidati collaboratori Fabrizio Bianco e Claudio Chigarelli, si rendeva protagonista di numerose importazioni di droga, via aerea e via mare, grazie ad un’efficiente rete di narcotrafficanti centroamericani in grado di garantirgli il costante approvvigionamento del narcotico.

 

La droga destinata alla ‘ndrangheta

Dal 2014, la Guardia di Finanza aveva avviato investigazioni sul medesimo sodalizio criminale, sottoponendo a sequestro, nel luglio dello stesso anno, 76 chili circa di cocaina, occultati in un aeromobile proveniente dal citato aeroporto de “La Romana” e giunto a Milano/Malpensa (in foto).

Dalla lettura comparata delle risultanze investigative acquisite dalle fiamme gialle di Roma e quelle di un’altra complessa attività d’indagine del Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro, diretta dalla Dda di Reggio Calabria, era emerso come l’illecito carico sottoposto a sequestro a Malpensa risultasse, in parte, destinato agli odierni arrestati Vincenzo ALvaro, Francesco Forgione, Angelo Romeo e Davide Maria Boncompagni, contigui alla potente cosca di ‘ndrangheta degli “Alvaro” di Sinopoli (RC) ed in contatto diretto con il broker romano De Bernardis. Quindi il Gico di Roma, nell’ambito delle odierne investigazioni, nel maggio 2016, a Milano, aveva arrestato l’allora latitante Angelo Romeo, ricercato dal maggio 2015 perché sottrattosi al provvedimento di cattura emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, nell’ambito dell’Operazione denominata “Santa Fe”, che aveva consentito alle fiamme gialle di Catanzaro di smantellare una cellula ‘ndranghetista operante nella Piana di Gioia Tauro. Nell’occasione, Romeo fermato presso la Stazione Centrale di Milano, aveva provato ad eludere nuovamente l’ordine di cattura, mostrando falsi documenti. Scoperta la sua vera identità i militari, oltre ad arrestarlo, riuscivano a individuare anche il covo del latitante.

 

Il ruolo dell’aeroporto “La Romana”

Le indagini su De Bernardis continuavano, fino a rilevare come lo stesso, per il tramite di due dominicani oggi arrestati, Rony Berroa Telleria e Rosa Angelica Zarzuela Rivas, residenti a Rovigo, intavolasse innumerevoli trattative illecite sull’asse Santo Domingo – Italia, giovandosi della presenza, a Santo Domingo, dell’ufficiale della Policia Nacional Santos Medina Familia, in servizio presso l’aeroporto “La Romana” con le nevralgiche funzioni di controllo dell’immigrazione, parimenti destinatario di ordine di cattura.

Le indagini del Gico al pari di quelle precedenti della Squadra Mobile, hanno permesso così di scoprire che De Bernardis era il garante dell’”uscita sicura” dal porto di Cagliari, con riguardo ai carichi di narcotico importati via nave, grazie alla complicità dei fratelli Francesco e Davide Carta (il primo destinatario di ordinanza di custodia cautelare), nonché di Giovanni Piero Falconi e Paolo Montisci. Proprio a Cagliari, nel dicembre 2014, vennero sequestrati occultati all’interno di un container in arrivo da Santo Domingo trasportante un carico di frutta, 140 chili di cocaina. Garante dell’uscita sicura anche dall’aeroporto di Milano Malpensa, relativamente ai carichi di droga in arrivo via aerea, grazie alla connivenza garantita da un gruppo di dipendenti aeroportuali: gli arrestati Michele Andolfo, Ivano Cabrini, Roberto Nicolini e Pierluigi Maino. Gli operatori, erano incaricati del ritiro del narcotico occultato negli ake contenenti il catering per i passeggeri ovvero nelle stive degli aeromobili. Nel maggio e nell’agosto 2015, nello scalo di Malpensa, sono stati sequestrati rispettivamente, 32,450 chili e 18,55 chili di cocaina, sempre occultati a bordo di aerei provenienti dall’aeroporto de “La Romana”.

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