Strage del Raganello: «Così abbiamo salvato la piccola Chiara dalla furia del torrente»

VIDEO | La testimonianza del dottor Pasquale Gagliardi, il medico rianimatore giunto in elisoccorso sul luogo della tragedia. La piccola, rimasta orfana, si trova adesso ricoverata al Gemelli di Roma 

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di Salvatore Bruno
23 agosto 2018
13:51

Quando gli angeli in elicottero sono comparsi nel cielo, la piccola Chiara Santopaolo, nove anni, era in ipotermia nelle braccia di uno dei primi soccorritori giunti a valle delle Gole del Raganello, a tre chilometri dal Ponte del Diavolo. I polmoni pieni di acqua e di fango, respirava a fatica. Indossava il casco, la muta ed uno zainetto sulle spalle che le ha protetto la schiena dagli urti contro le pareti del canyon.

L'atterraggio sul greto del torrente

L’eliambulanza non poteva atterrare sull’acqua, ma con una manovra al limite della sicurezza, il pilota Enrico Alberto si è posizionato a pochi centimetri dal suolo, consentendo ai medici di sbarcare. Sul greto del torrente i primi cadaveri. Una situazione drammatica raccontata dal medico di turno Pasquale Gagliardi.


Prognosi riservata ma medici ottimisti

Trasportata all’Annunziata di Cosenza, la piccola Chiara è stata trasferita al policlinico Gemelli di Roma. Le sue condizioni sono stabili. E’ in prognosi riservata, ma i medici sono fiduciosi. L’aspetta un’altra dura prova da superare. Ha perso entrambi i genitori, Carmen e Antonio. Una famiglia conosciuta e stimata di Qualiano, nel napoletano. Insieme alla sorella maggiore Michela, rimasta per fortuna illesa, Chiara dovrà trovare la forza di andare avanti.

Giornalista
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