Vibo, extracomunitari protestano e distruggono un albergo. Quattro arresti

E' avvenuto nel pomeriggio di ieri a Briatico dove una sessantina di minori extracomunitari ha distrutto l'hotel Torre Sant'Irene. Gli extracomunitari lamentano ritardi nei pagamenti che gli spetterebbero. Durante l'operazione dell'identificazione è stato ferito un carabiniere
di Redazione
30 gennaio 2016
09:43

E' degenerata la protesta che, nel pomeriggio di ieri, circa una sessantina di minori extracomunitari ha inscenato presso l'hotel Torre Sant'Irene a Briatico, nel vibonese. Tutto è iniziato attorno alle 13.00 quando uno degli operatori dell’associazione “Monteleone Civile” ha chiamato i Carabinieri segnalando che gli ospiti, tuttti minori non accompagnati, avevano, senza motivo, iniziato a distruggere la hall e gli arredi dell’albergo. Giunti sul posto i militari hanno potuto constatare che gli extracomunitari, lamentando dei presunti ritardi nei pagamenti che gli spetterebbero, avevano prima distrutto l’entrata della struttura con calci e pietre e poi danneggiato, anche questa prendendola a calci, la navetta utilizzata dall’associazione per i loro spostamenti.

 


Alla vista dei Carabinieri un gruppo di sei cittadini extracomunitari, visibilmente infastiditi ed alterati, e appoggiati dalla quasi totalità degli ospiti, hanno iniziato ad inveire nei confronti dei militari, spintonandoli più volte e lancia dogli, a più riprese, delle pietre, impedendo così l'identificazione. Durante questa operazione uno dei carabinieri è stato colpito al volto con uno schiaffo e ad una gamba con un calcio riportando lesioni guaribili in un paio di giorni.

 

Solo dopo l’intervento del personale della compagnia speciale del Gruppo Operativo “Calabria” di Vibo Valentia, in tenuta antisommossa, la situazione è ritornata alla calma riuscendo così ad accompagnare i facinorosi presso gli uffici del Comando provinciale dove sono stati dapprima identificati e sottoposti a foto segnalamento e accompagnati presso l’ospedale del capoluogo per essere sottoposti ad un accertamento radiografico con lo scopo di accertarne l’età ossea. Grazie all'accertamento radiografico si è scoperto che quattro dei sei soggetti, che all’atto dello sbarco avevano dichiarato di essere minorenni, avevano invece un’età ossea superiore ai 19 anni. Per loro Samba Kebe, Sane Seyni, Barro Lamine, tutti di nazionalità senegalese e Aminu Halid, originario del Benin, sono scattate le manette.

 

Dovranno rispondere dei reati di resistenza, lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e false dichiarazioni sulla propria identità personale. Per gli altri due soggetti minorenni, uno dei quali giunto in caserma aveva dato in escandescenza e per questo sottoposto a TSO, è scattata la denuncia per gli stessi reati. Uno dei responsabili della struttura, aggredito dal gruppo dei facinorosi, ha riportato lesioni al torace e al volto guaribili in 5 giorni.

 

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