Enzo Ciconte racconta i retroscena della 'Santa'

In un' intervista rilasciata al 'Giorno', Enzo Ciconte, tra i massimi esperti di organizzazioni mafiose, racconta l’evoluzione della ‘ndrangheta al Nord.
di redazione
20 novembre 2014
12:56

“La ’ndrangheta affilia già nella culla” lo ha dichiarato Enzo Ciconte, tra i massimi esperti in Italia delle dinamiche delle grandi associazioni mafiose, in un' intervista rilasciata al “ Giorno” a seguito degli sviluppi sulla ‘ndrangheta appresi di questi ultimi giorni. L’operazione “Insubria” infatti ha portato, per la prima volta in Italia, alla registrazione della cerimonia di conferimento della Santa, il più alto grado di affiliazione mafiosa. Enzo Ciconte, ex parlamentare e docente di storia della criminalità organizzata alle università di Roma Tre e L’Aquila, ha raccontato cosa sta accadendo in Lombardia e gli sviluppi della nuova ‘ndrangheta.


“La ’ndrangheta affilia già nella culla- ha risposto Ciconte alla domanda del giornalista sull’affiliazione dei minorenni - se n’era avuta la riprova nel Varesotto alcuni anni fa, quando era stato arrestato Giacomo Zagari: suo figlio, che testimoniò contro il padre diventando collaboratore di giustizia, raccontò come lui stesso fosse stato affiliato quando era appena nato... Il papà gli mise nella culla una pistola e una chiave: se il bimbo avesse toccato la prima, sarebbe diventato uno ‘ndranghetista; altrimenti, sarebbe diventato uno sbirro... Ovviamente, il padre fece in modo che il bimbo toccasse la pistola. Ma della ‘ndrangheta non ti puoi fidare, sono imbroglioni: e alla fine fu proprio il figlio a far condannare il papà!”.
Ciconte poi, ricorda come “ la strage di Duisburg nel 2007 (sette vittime in un regolamento di conti in un ristorante, ndr) avvenne durante la festa di compleanno di un ragazzo per i suoi 18 anni. Ebbene, nella sua tasca fu trovato un santino che comprovava la sua affiliazione alla ‘ndrangheta”.



L’intervista continua spiegando come i rituali di affiliazione al Nord stanno cambiando. “Finora al Nord avevamo visto solo il classico rituale di affiliazione in cui si invocano Osso, Mastrosso e Carcagnosso – spiega il professore - Adesso scopriamo invece che al Nord si può attribuire ormai anche il grado più alto, la Santa, citando Garibaldi, Mazzini e La Marmora”
“La Santa - continua Ciconte - è l’università della ‘ndrangheta, il suo livello più alto. Chi ha la Santa non è il “soldato” di livello base, quello che lavora in un cantiere o va a prendersi un appalto. La Santa autorizza a interloquire con pezzi dello Stato, con carabinieri o poliziotti, con i magistrati (come si è visto anche a Milano di recente), con l’imprenditoria. Chi appartiene alla Santa entra nei consigli di amministrazione delle aziende, fa eleggere i suoi uomini. In Lombardia ha fatto eleggere consiglieri comunali e regionali. Ne abbiamo avuto di recente la riprova”.

Alla domanda se la ‘ndrangheta al Nord stesse cercando di emanciparsi dalla Calabria, Enzo Ciconte risponde: “La ‘ndrangheta in Lombardia è già autonoma, ma quando insorgono liti è solo andando in Calabria che si possono dirimere... perché la ‘ndrangheta è unitaria. E la testa è sempre in Calabria”.

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