“La corona scomoda”: il corto che racconta il Covid con gli occhi dei bambini

VIDEO | I protagonisti sono gli alunni della scuola dell'infanzia di Montepaone nel catanzarese. Il regista Gianluca Sia: «Bisogna affrontare la vita con l’allegria dei bimbi, forse questa è la strada gusta per vedere meglio il domani»

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di Rossella  Galati
2 marzo 2021
15:16

S’intitola “La corona scomoda”, è il cortometraggio nato a un anno dall’esplosione della pandemia, che vede come protagonisti i bambini del primo anno della scuola dell’infanzia dell’Istituto comprensivo Mario Squillace di Montepaone, nel catanzarese, diretto da Anna Alfeo.  8 minuti in cui i piccoli attori raccontano il coronavirus visto attraverso gli occhi dei bambini.

L'entusiasmo dei bambini

«Qualunque argomento diventa valido sotto il profilo pedagogico – ha spiegato la dirigente -. Dobbiamo semplicemente affrontare la realtà e farlo in modo pedagogicamente valido. E questo argomento lo era. Non era un lavoro facile, considerata l’età dei nostri bambini, ed è stato bellissimo vederli così carichi di entusiasmo. Vuol dire che anche loro possono fare un’ottima didattica. Inoltre siamo riusciti a portare avanti un Pon ed è importantissimo che arrivino questi fondi europei, soprattutto in Calabria. Si tratta dei primi Pon dedicati all’infanzia e sicuramente ne faremo degli altri».


Attori a 3 anni

È stato il giovane regista e sceneggiatore Gianluca Sia ad accompagnare i piccoli attori in questa avventura, in qualità di tutor esterno di un progetto Pon, affiancato dalla docente Maia Gatto. «È stata una bella sfida – ha aggiunto Sia -, è stato molto divertente lavorare con i bambini e poter sperimentare la loro semplicità e la dolcezza nell’affrontare qualcosa di molto più grande di loro». 20 protagonisti di appena 3 anni, che, con tanto di corona scomoda sulla testa, descrivono il virus come qualcosa che ha privato tutti, anche loro, della totale libertà ma allo stesso tempo come un nemico da sconfiggere attraverso semplici regole quotidiane.

Il messaggio del corto

Mentre i piccoli attori infatti si interrogano sulla natura del virus, mentre sognano di poter tornare presto a giocare liberi con i loro amici, mentre imparano a proteggersi da questo nemico invisibile lavandosi correttamente le mani , lanciano un messaggio chiaro: «Mai mollare ma avere sempre speranza perché tutto cambierà – ha spiegato il regista -. Bisogna affrontare la vita con l’allegria dei bimbi, forse questa è la strada gusta per vedere meglio il domani». 

Giornalista
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