Premio Sila, vince Trevisan

Insigniti di riconoscimento anche la giornalista Luciana Castellina e Carlo Ginzburg. La cerimonia in programma il 26 novembre
14 novembre 2016
18:23

È lo scrittore veneto Vitaliano Trevisan con Works (Einaudi) ad aggiudicarsi il Premio Letteratura della quinta edizione del Premio Sila. Questa la motivazione: A quindici anni, l’autore apprende dal padre un’elementare verità: per ottenere ciò che desidera, è necessario lavorare. È l’inizio di una lunghissima avventura: basta sostituire al concetto di “lavoro” la carnevalesca pluralità dei lavori (“works” appunto) che il protagonista intraprende fino al giorno in cui sarà capace di “camparsi” con la letteratura. Esilarante e drammatica, la galleria degli apprendistati di Trevisan riesce a suggerirci qualcosa di nuovo sul modo in cui, lavorando, si diventa se stessi malgrado tutto ciò che si crede di se stessi. 

 


A Luciana Castellina, giornalista e scrittrice, il Premio Economia e Società per Manuale antiretorico dell’unione europea. Da dove viene e dove va questa Europa (Il Manifestolibri). Motivazione: Luciana Castellina sembra alzare la voce per richiamare l’attenzione sul pericolo concreto, della fine dell’Unione. Una fine che trova giustificazioni nella sua esaltazione retorica e agiografica e nella conseguente rimozione della sua vera storia. La consapevolezza di questa storia è il presupposto per un rilancio del progetto dell’Unione Europa. Questa razionale speranza è il dono civile alle giovani generazioni. 

 

Il Premio alla Carriera a Carlo Ginzburg è il riconoscimento a uno dei più noti e più tradotti fra gli storici viventi. «Un riconoscimento prestigioso, reso ancora più prestigioso da chi mi ha preceduto. Sono profondamente onorato» ha dichiarato nell’apprendere la notizia. Questa la motivazione: Dalle sue prime opere sulle credenze popolari nell’epoca moderna che gli inquisitori/persecutori ritenevano stregoneria – opere che divennero pietre miliari della nuova storiografia fondative del metodo microstorico – fino ai saggi, la sua forma preferita, su una gamma incredibile di temi, metodi e personaggi, Ginzburg è stato sempre uno storico tutt’altro che a-politico e astratto, levando alta la sua voce in dibattiti pubblici e prendendo sempre posizioni forti e coraggiose, in un percorso di impegno civile e intellettuale che ben si incrocia con il Premio Sila ’49.

 

Soddisfazione è stata espressa da Enzo Paolini, presidente della Fondazione Premio Sila: «Al giro di boa dei primi cinque anni del rinato Premio Sila, possiamo dirci  soddisfatti: volevamo celebrare un sapere “eretico” e antiretorico, contro la deriva del pensiero unico e valorizzare le opere e gli intellettuali che si contraddistinguono per passione ed impegno civile. A guardare l’albo d’oro dei premiati di queste cinque edizioni del Sila ’49 pare proprio che ci stiamo muovendo nella direzione giusta». Ai vincitori verrà consegnato anche il bronzetto realizzato per il Premio Sila dal Maestro Mimmo Paladino. La cerimonia di premiazione, condotta dal giornalista Paride Leporace si terrà sabato 26 novembre ore 18.00. 

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