Anastasi (Iric): «Serve un piano tecnico per far ripartire la cultura»

Il consigliere regionale di Io resto in Calabria propone inoltre l'istituzione di un fondo integrativo di solidarietà che tuteli i professionisti dello spettacolo esclusi dagli ammortizzatori sociali 

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28 aprile 2020
11:19
Il consigliere regionale Marcello Anastasi
Il consigliere regionale Marcello Anastasi

«Necessaria l'istituzione di un tavolo tecnico a sostegno dei professionisti della cultura, dell'arte e dello spettacolo». È la proposta avanzata dal consigliere regionale di "Io resto in Calabria", Marcello Anastasi.

 


«È urgente - sostiene Anastasi - un Piano strategico di lunga durata con un Tavolo tecnico permanente di concertazione a fondamento del tanto auspicato sistema teatrale regionale indicato nella legge regionale N.19, quale mezzo di rigenerazione economico-sociale. Con l'obiettivo di preservare l'intero comparto e contribuire solidamente alla rinascita culturale della nostra Calabria. Si tratta di un settore ritenuto strategico dallo stesso Governo regionale per il rilancio anche dell'economia e del turismo ma è necessario rivedere al più presto molte cose, discutendo apertamente con gli operatori del settore, le Aziende dello spettacolo, le associazioni, che già da tempo chiedono un tavolo tecnico con Jole Sante e Spirlì senza, sino ad oggi, aver potuto vedere soddisfatta la loro richiesta».

 

«In particolare - prosegue Anastasi - per i Grandi Eventi, il principale timore è che potrebbero principalmente svolgersi nei centri urbani più importanti della regione, ad esclusione di altri ritenuti periferici e privi di infrastrutture idonee ad accogliere iniziative di un certo livello. L'arte e la cultura non possono essere intesi solo elementi di coesione sociale ed inclusivi, ma anche fattori di crescita culturale ed esperienze attuative di una politica che intenda puntare sul turismo culturale e sull'occupazione. Uno strumento di prevenzione sociale contro la dispersione delle risorse umane e l'isolamento, soprattutto nei centri urbani periferici, dove è più forte il rischio di devianza e dove permangono potenziali condizioni d'incremento del fenomeno dell'illegalità».

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Per il consigliere regionale, «la cultura e lo spettacolo devono essere visti come mezzi per lo sviluppo di ammodernamento e avanzamento culturale equo tra i vari territori regionali, unendo e facendo avanzare le realtà più deboli e più bisognose. Proprio per questo, nell'ultima seduta di Consiglio regionale dedicata all'approvazione del Bilancio, ho posto all'attenzione la necessità di creare un fondo integrativo di solidarietà che tuteli i relativi professionisti esclusi dagli ammortizzatori sociali sia dalla Regione Calabria che dal Governo nazionale e ciò al fine di per compensare le perdite causate dal coronavirus. Un sostegno straordinario per il 2020 con la concessione di contributi a fondo perduto per il terzo settore culturale a favore delle organizzazioni che presentino requisiti minimi di continuità, esperienze e radicamento sul territorio».

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