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di Matteo Lauria
15 luglio 2022
07:00

Rocca Imperiale, viaggio nel borgo dei limoni e del dominio di Federico II

Arroccato su un’altura che sovrasta il Golfo di Taranto, è il primo comune della Calabria provenendo dalla Basilicata jonica. Le sue bellezze sono tutte da scoprire tra i vicoli del paesino e tra le numerose stanze del castello

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Rocca Imperiale
Rocca Imperiale

Il castello di Federico II, il borgo medievale che raccoglie e trattiene i segni più importanti di quell’epoca e il limone igpP monocomunale fanno di Rocca Imperiale una perla dello Jonio cosentino. Particolarmente suggestivo è il Castello svevo, uno dei meglio conservati del Meridione, che domina l’intero Golfo di Taranto, fatto costruire da Federico II nel 1225 in un’epoca di relativa pace e di benessere per il Regno di Sicilia. Proprio il lungo periodo di quiete rendeva nervoso l’imperatore, che decise preventivamente di fortificare alcune parti del Paese.

Il Castello svevo

Dalla pianta di forma quadrangolare, il castello presenta un imponente scalone decorato da grandi archi a tutto sesto, tipici dello scenario barocco, subito dopo l’ingresso. Il primo vano accessibile è la cucina, ancora dotata di cisterna, lavatoi, fornelli di diversa grandezza e forni per la panificazione. Proseguendo, si giunge sulla Piazza d’armi, fregiata da una merlatura aragonese, delle cui caditoie veniva colata la pece bollente. Passando sotto il terrazzo panoramico, troviamo la Torre Polveriera mentre verso ovest si giunge alla torre amigdaloide. Da lì, sotto un grande arco a tutto sesto, il visitatore può ammirare le scuderie del castello, che conservano una magnifica pavimentazione di ciottoli in cui sono segnati gli stalli dei cavalli, con al centro una canaletta in mattoni che serviva a raccogliere i liquami prodotti dagli animali; sulle pareti sono visibili i resti delle mangiatoie.


Dalle scuderie, passando per i locali della servitù, è possibile risalire al piano superiore, la parte del castello che è stata abitata fino a qualche decennio fa. Poiché questa fortificazione doveva essere sempre mantenuta funzionale, occorrevano molti uomini per i lavori edili, per i turni di guardia, per garantire una presenza sul territorio. Ecco perché nacque il borgo, al servizio del castello dell’imperatore, tra il 1220 e il 1239. Dopo la morte di Federico II, il castello divenne proprietà dei Cavalieri Templari, quindi passò di mano in mano tra diverse famiglie feudali. Nel XVIII secolo, divenne proprietà della Curia di Tursi. Tra il XIX e il XX secolo seguirono anni di abbandono e degrado finché il castello non venne acquistato dalla famiglia Cappa (1903) che lo cedette, infine, al Comune di Rocca Imperiale nel 1989.«Questo castello ci sta portando grandi soddisfazioni» ha affermato l’assessore della cultura Sabrina Favale, «e con i finanziamenti ottenuti per il restauro di alcune sue parti saremo in grado di renderlo più accessibile e di regalare ai visitatori viste notturne e più approfondite delle stanze vissute dallo Stupor Mundi».

Il limone igp prodotto di eccellenza

L’intero comparto agricolo rocchese dona alla regione Calabria prodotti di eccellenza: al centro, il limone igp  di Rocca Imperiale. Appartenente alla cultivar Femminiello Comune, riferibile alla specie botanica Citrus Limon, è noto nel comprensorio col nome di “Antico o Nostrano di Rocca Imperiale”. Il frutto ha forma allungata, di medie dimensioni e un peso medio di 100-160 grammi, con alta resa in succo; è pressoché privo di semi e ha un profumo eccellente. Il sapore è particolarmente gradevole. Le “Terre dei Limoni di Rocca Imperiale” godono della protezione delle colline a ovest, a nord e a sud, e dell’azione mitigatrice del mare a sud-est. Si tratta di una vera e propria “oasi”, un ambiente che sicuramente influenza in modo positivo le caratteristiche del prodotto. La più antica fonte storica finora rinvenuta sulla presenza del limone a Rocca Imperiale risale al secolo XVII.

La carenza di informazioni sulla coltivazione del limone trova spiegazione nella ragione che nei piccoli centri agricoli come Rocca Imperiale le vendite del prodotto non venivano registrate dai venditori, né dai compratori, a causa del diffuso analfabetismo esistente nella popolazione, quasi totalmente dedita all’agricoltura. Nel 2001 i coltivatori di limoni di Rocca Imperiale si sono riuniti in un Consorzio allo scopo di tutelare e valorizzare il “Limone di Rocca Imperiale” avviando l’iter previsto per il riconoscimento dell’igp, ottenuto nell’anno 2011. «Attualmente fanno parte del consorzio 71 produttori e circa 13 confezionatori ma i numeri sono in crescita. La forza dell’unione permette al nostro prodotto di avere un valore aggiunto e di conquistare mercati sempre più ampi, soprattutto quello estero» ha affermato il presidente del consorzio Vincenzo Marino.

Aumentano i flussi turistici

Sono sempre di più i turisti che visitano Rocca Imperiale, attirati dalle sue bellezze naturalistiche ma anche dalle suggestioni medievali del castello e del borgo, arricchito dalle numerose stele che riportano le poesie federiciane e i versi dei più noti poeti di tutti i tempi, che fanno di Rocca imperiale il borgo della Poesia. Altra particolarità riguarda i vicoli stretti, molti dei quali di circa 26 cm di larghezza, e attraversarli diventa un’impresa per ogni visitatore che si cimenta con entusiasmo e spirito di sfida. Le guide dell’associazione “FidemArtem Aps”, oltre a gestire gli ingressi al castello, organizzano passeggiate nel borgo in costumi dell’epoca chiamate “I vicoli dei vizi e le virtù di Federico”.

«I turisti si divertono tantissimo a rivivere i fasti di un tempo con le atmosfere dell’epoca e noi ci sentiamo soddisfatti a vedere l’emozione nei loro occhi» ha dichiarato la presidente dell’associazione Annalisa Lacanna. «Se penso da dove siamo partiti, mi rendo conto che in pochi anni sono stati fatti grandi progressi: se nel 2014 le visite al castello si attestavano a 2.300 visitatori all’anno. L’anno scorso abbiamo chiuso con 13.100 visite, il nostro impegno è quello di favorire l’aumento costante di questi numeri» ha concluso soddisfatto l’assessore al Turismo Antonio Favoino. «Penso che sia il borgo più bello che abbia mai visitato» ha dichiarato alle nostre telecamere con entusiasmo una turista proveniente da Milano.

 

 

 

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